Palme, datteri e risate di Paola Biribanti riaccende i riflettori sulla manifestazione umoristica più importante d'Italia e del mondo. Dal 1947 al 1999, il Salone Internazionale dell'Umorismo di Bordighera ha attratto i più grandi talenti della satira mondiale, superando barriere linguistiche e cortine di ferro.
La Palma d'oro di Bordighera ha premiato leggende dell'umorismo come Giovannino Guareschi, Giulio Andreotti, Mordillo, Jacovitti, Peynet, Renzo Arbore, Quino e Maurizio Costanzo. Per oltre cinquant'anni, tra la fine di luglio e i primi di agosto, la città ligure si trasformava in un crocevia internazionale di talenti della matita e della penna.
Con prefazione di Paolo Lingua, il volume di Biribanti attinge al materiale d'archivio originale e alle testimonianze dei protagonisti delle varie edizioni. Al centro della narrazione, la figura di Cesare Perfetto, patron del Salone dalla sua cartolibreria di Corso Italia 46, vero cuore pulsante della manifestazione.
Un'opera che documenta come il Salone abbia aperto una finestra sul mondo quando Internet non esisteva, facendo emergere con leggerezza i lati migliori dell'italianità attraverso l'universale linguaggio dell'umorismo.
Paola Biribanti è nata a Terni nel 1977. Dopo la laurea in Storia dell’Arte, ha operato per alcuni anni nel settore editoriale. Giornalista con la passione per il disegno e l’illustrazione, scrive su riviste di settore. Ha pubblicato: Boccasile. La Signorina Grandi Firme e altri mondi (Castelvecchi, 2009; II edizione aggiornata, Castelvecchi, 2019), L’ironia è di moda. Brunetta Mateldi Moretti, artista eclettica dell’eleganza (Carocci, 2018) e, insieme a Bruno Prosdocimi, Prosdocimi. La vita è un gioco: Topolino, umorismo, figurine, Tv (Iacobelli, 2018). Nel 2021 è uscito, con Graphe.it, Il caso Filiberto Mateldi. Misteri, futurismi e immagini di un grande illustratore del Novecento (prefazione di Gianni Brunoro) e, l'anno seguente, Palme, datteri e risate. Il Salone Internazionale dell'Umorismo di Bordighera (1947-1999), con prefazione di Paolo Lingua.
Foto | Paolo Del Bianco
Paolo Lingua (Genova, 1943), laureato in Giurisprudenza, giornalista professionista, è stato redattore de “Il Secolo XIX” (1969-1972) e de “La Stampa” (1972-2004) ed è stato direttore dell’emittente televisiva “Telenord” (2005-2022). Ha anche collaborato alla redazione ligure della Rai, all’emittente “Primocanale” e alla redazione ligure de “La Repubblica”.
È uno scrittore dagli interessi eclettici, passando dalla narrativa satirica alla storia e alla storia della gastronomia. Ha esordito nella narrativa satirica con Assessore di Denari (Rusconi, 1976), con il quale ha vinto la Palma d’oro al Salone Internazionale dell’Umorismo di Bordighera, restando poi in Giuria come segretario sino al 1999. I romanzi che seguono sono: Piove, governo ladro (Mondadori, 1978), Il vaso dell’orzo (Mondadori, 1980), La bussola amorosa (Bompiani, 1981) e La via dell’Ambra (Bompiani, 1982).
È poi passato a occuparsi di storia con Andrea Doria (De Agostini, 1984), I Grimaldi di Monaco (De Agostini, 1986), Caterina degli Ospedali (Camunia, 1986), Istituto Giannina Gaslini (Fabbri, 1989), Mazzini il riformista (ECIG, 1992), Enrico il Navigatore (Camunia, 1994), La storia del Brasile (ECIG, 2000), Breve storia dei Genovesi (Laterza, 2001), Ignazio Messina, storia di un armatore genovese (Sagep, 2003), I Doria a Genova (Fratelli Frilli, 2007), Colloqui con Paolo Emilio Taviani (De Ferrari, 2009), con Franco Cardini Genova 1938, l’anno della svolta (De Ferrari, 2018).
Ha scritto numerosi saggi di storia della cucina e della gastronomia, tra i quali: La cucina dei Genovesi (Muzzio, 1989) e La mensa dei Liguri (De Ferrari, 2011).
Qual è il denominatore comune fra Giovannino Guareschi, Giulio Andreotti, Mordillo, Jacovitti, Peynet, Renzo Arbore, Quino e Maurizio Costanzo? Aver vinto la Palma d’oro al Salone Internazionale dell’Umorismo di Bordighera, ovvero il massimo riconoscimento alla prima – e per molto tempo unica – manifestazione del settore in Italia e nel mondo.
Nato all’alba della Liberazione e continuato fino alle soglie del Duemila, il Salone ha attratto umoristi da ogni angolo del pianeta, superando differenze culturali, barriere linguistiche e cortine di ferro.
Dal 1947 al 1999, tra la fine di luglio e i primi giorni di agosto nella città ligure è stato tutto un brulicare di talenti di penna e matita, un assegnare Palme e Datteri d’oro e d’argento, uno stringere amicizie diventate storiche e un imbattersi costante nei mostri sacri dell’umorismo internazionale.
In tutto quel bailamme colorato e poliglotta, solo in un luogo regnava la calma: in Corso Italia n. 46, la cartolibreria di Cesare Perfetto, patron del Salone.
Attingendo al materiale d’archivio e con la complicità di numerosi protagonisti delle varie edizioni, Paola Biribanti ha riacceso i riflettori su una manifestazione unica e irripetibile, che ha aperto una finestra sul mondo quando Internet non c’era e fatto emergere con leggerezza i lati migliori dell’italianità.
(Disegno di copertina: Hanspeter Wyss, Bordighera… un sorriso lungo 50 anni, 1997)
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