Incontri di Natale è il nuovo titolo della collana Natale ieri e oggi. Come da tradizione il testo mette insieme due racconti: uno del Natale del passato e uno più vicino a noi. Il racconto del Natale dei tempi andati è a firma di Neera, nom de plume di Anna Maria Radius Zuccari, che ha per titolo Due mondi. Per l'oggi il testo è stato affidato ad Alessandro Petruccelli che ha composto per noi Il Natale di Alfredo. I due racconti sono introdotti da una poesia di Assunta Pieralli.
Abbiamo rivolto due domande ad Alessandro Petruccelli per conoscere un po' meglio il suo spirito natalizio.
Intervista ad Alessandro Petruccelli
Quali ricordi suscita in lei il Natale?
Finita la cena della vigilia, a base di baccalà e di dolci fatti in casa – tra cui i “piccellati”, giovani e adulti di Cerri Aprano (Latina), la campagna dove sono vissuto fino alla laurea, si davano appuntamento agli incroci dei sentieri. Si chiamavano a voce e con fischi e chi spuntava dai colli e chi veniva dalle piane. Appena erano pronti, partivano. Il gruppo era sempre abbastanza grande e affrontava senza disagi la salite e la mulattiera. Durante il cammino, alcuni parlavano dei fatti accaduti, altri di semine e raccolti, altri ancora di progetti e d'amore. Al passaggio dei notturni viandanti, si svegliavano gli uccelli, rotolavano le pietre nei burroni e il rumore dei passi e il suono delle voci l'eco li rendeva grandi come quelli di una folla immensa.
Giunti sulla cima della montagna, sentivano le campane che annunciavano la messa di mezzanotte. Pochi metri ancora ed ecco il paese, di nome Ventosa. La chiesa li aspettava ed essi entravano cantando il benvenuto a Gesù Bambino.
Spesso insieme a loro c'ero anch'io. Poi venne l'emigrazione e tutto finì.
Il protagonista del suo racconto è un uomo generoso e, forse, oggi non più abituati a slanci di generosità: a tal proposito, chi è il lettore ideale del suo testo?
Il Natale, nonostante i tempi, continua a risvegliare in ciascuno di noi la fiducia negli altri e la voglia di donare. Tale stato d'animo in alcuni dura un attimo, in altri qualche giorno; non mancano, però, coloro nei quali dura tutto l'anno. Questi ultimi sono pochissimi e sono quelli che nel momento del bisogno ci vengono incontro all'improvviso e, senza pretendere nulla, ci danno una mano.
Non so chi sia il lettore ideale del mio racconto né mi interessa saperlo. Questo perché quando scrivo, sia romanzi che favole, non mi pongo mai il problema del destinatario, invece mi preoccupo di rendere quanto più possibile con naturalezza ciò che intendo narrare o descrivere; in altri termini, cerco sempre di far aderire linguaggio e psicologia alla situazione delle persone e delle cose, inerenti alle storie.
Inserisci un commento