“Se voi vi sentite tanto superiori da non riuscire a interessarvi di minatori e di serve, smettete di leggere. D’ora in poi, io mi rivolgo ai minatori e alle serve di tutto il mondo”. Così Tom Hanlin, che sperimentò in prima persona la fatica e i rischi del lavoro in miniera, presenta il suo romanzo, imponendoci di accostarci a esso con il giusto sguardo (e, forse, solo se ne siamo degni).
Di questo prolifico autore John Steinbeck aveva un’altissima opinione, e definì Una volta sola nella vita “meraviglioso”.
È in effetti impressionante la modernità e la portata letteraria e sociale di quest’opera che appare subito diversa da ogni altra: una scrittura asciutta nella quale ogni vocabolo pesa di molti significati; così crudelmente precisa da far sembrare il nero delle parole più nero ancora sulla pagina, come carbone.
Una storia all’apparenza semplice ci porta a riflettere (in un modo che ci sembrava quasi d’aver dimenticato) sulla scoperta di sé come individuo in una collettività – talvolta entrambi a pezzi – e sul sentimento di amore come fragile tramite di questo processo.
Straordinario connubio quello con la traduzione letteraria di Giorgio Manganelli, la cui particolarissima voce non fa che aggiungere sfaccettature al testo, che può essere oggi finalmente riscoperto in questa nuova edizione.
Tom Hanlin (28 agosto 1907-7 aprile 1953) a quattordici anni abbandonò gli studi e iniziò a lavorare prima in una fattoria e poi in miniera, dove rimase per i successivi venti anni. Al lavoro affiancò lo studio in una scuola di giornalismo di Glasgow. A seguito di un incidente in miniera nel 1945 trascorse tre mesi a riposo e cominciò a scrivere storie e a venderle, realizzando il suo sogno di bambino. Morì per problemi cardiaci e respiratori.
Nel corso della sua vita, Hanlin scrisse oltre trenta racconti, diversi romanzi, saggi e radiodrammi. Una volta sola nella vita è stato il suo romanzo più noto: vendette oltre 250mila copie nel Regno Unito nelle prime tre settimane di pubblicazione, venne tradotto in una dozzina di lingue e vinse alcuni premi. Venne anche pubblicato a puntate su Woman's Home Companion ed ebbe una riduzione radiofonica a cura della BBC Radio.
Approfondimenti:
Ritratto realizzato da Giacomo Putzu.
Laureato all’Università degli Studi di Perugia, Niccolò Brunelli si occupa di letteratura italiana contemporanea, con attenzione alla filologia d’autore.
Giacomo Putzu è nato a San Gavino Monreale (Sud Sardegna) nel 1991. Illustratore, ritrattista e muralista, da qualche anno tiene laboratori di muralismo e pittura nelle scuole di tutta la Sardegna. Dal 2017 è il copertinista delle ristampe della miniserie Bestias. Nel 2018 illustra il libro Contus de Achixedda di Francesca Chiu (Nuove Grafiche Puddu). Nel 2019 realizza la copertina (e alcune illustrazioni interne) del libro AJAJA=ajeejo - Parole che uniscono il Mediterraneo (Associazione Chine Vaganti). A novembre dello stesso anno realizza le illustrazioni per il racconto Al di là dei colli e del mare, pubblicato su Sardinia Post Magazine. Nel 2020 collabora con il Centro Servizi Culturali di Macomer per la rubrica Il Magico Cucchiaino. Sempre nel 2020 realizza un’illustrazione interna al volume Cagliari 1970. Tracce oltre la leggenda (a cura dell'Associazione Chine Vaganti, Condaghes edizioni).
Giorgio Manganelli (Milano, 15 novembre 1922-Roma, 28 maggio 1990), laureato in Scienze politiche a Pavia, insegnò alle scuole superiori e in seguito, trasferitosi a Roma nel 1953, fu assistente di Letteratura inglese alla Sapienza. Collaborò con la RAI, fu consulente editoriale per Mondadori, Einaudi, Adelphi, Garzanti e Feltrinelli, scrisse per diversi importanti quotidiani e periodici (tra cui Il corriere della sera, L’Espresso, Il Mondo), fu traduttore e partecipò agli incontri del Gruppo 63. È considerato uno dei teorici di punta della neoavanguardia.
Numerose le sue pubblicazioni (tra cui ricordiamo Hilarotragoedia, La letteratura come menzogna, Centuria, Dall'inferno) che si caratterizzano per l’uso di un linguaggio vibrante e una visione anticonformistica.
Approfondimenti
Foto | Il ritratto di Giorgio Manganelli è di Giacomo Putzu a partire da una foto di Mimmo Frassineti.
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