Perché dovremmo leggere oggi Dostoevskij? La domanda fa alzare il sopracciglio, eppure siamo chiamati a essere onesti. Se siamo buoni conoscitori della letteratura russa, forse sappiamo intimamente, perché, ma siamo davvero in grado di fornire una risposta che vada al di là dell’indicazione dell’autore come “un grande” e della sua opera come “un classico”?
Questo volume non solo fornisce risposte, ma ci mette di fronte alle domande giuste, uscendo dalla retorica un po’ supponente secondo cui tutti avrebbero letto Dostoevskij o tutti dovrebbero farlo.
La prospettiva del saggio – almeno in parte – muove da una visione cristiana, infatti, la relazione con il peccato e il divino è senza dubbio un filone centrale nella poetica del romanziere. Ciò che rende avvincente quella che Schlatter Navarro chiama “indagine” è però il carattere misterioso che permea la riflessione dello scrittore: per lui «i rapporti fra Dio e l’uomo, il peccato e il male, la coscienza e la libertà non sono problemi, ma misteri».
Ecco allora perché approcciarci a quelle intramontabili opere: per procurarsi forse la miglior chiave possibile per comprendere l’Uomo, e Dio, e quella indicibile misura di libertà che corre invisibile fra questi due poli.
C’è però dell’altro: colui che scrisse I fratelli Karamazov mette soprattutto alla prova la nostra capacità di percepire il tempo a un ritmo commisurato all’umano, anziché accelerato, compresso e sacrificato, come spesso la contemporaneità ci impone di fare.
Non possiamo leggere Dostoevskij in fretta; per questo, accettare la sfida sarà un’azione rivoluzionaria di cui mai potremmo pentirci.
Biografia dell'autore
Antonio Schlatter Navarro

Antonio Schlatter Navarro (Siviglia 1968) è un sacerdote della Prelatura dell'Opus Dei. Ha esercitato il ministero in diverse diocesi della Spagna: Murcia, Valencia e Saragozza e attualmente a Cordova.
Laureato in Giurisprudenza all'Università di Jaén, dove ha esercitato la professione di avvocato, ha conseguito la laurea in Teologia alla Pontificia Università della Santa Croce in Roma e il dottorato in Filosofia all'Università di Navarra.
Impegnato da sempre nel mondo universitario sia come cappellano in diverse residenze universitarie spagnole, sia come ricercatore, attualmente si dedica alla realizzazione di una linea strategica interdisciplinare sul tema della “Teologia del lavoro”, coordinata dalla Facoltà di Teologia di Navarra.
È autore di diverse pubblicazioni, tra cui: Mero Catolicismo (Palabra); A la mesa con Dios e Trabajo del hombre, trabajo de Dios (entrambe per Rialp); Murillo con ojos nuevos (Eunsa); Miguel Mañara (Sinergia). Por qué leer a Dostoyevski (Eunsa) è il suo ultimo libro e il primo a essere tradotto in italiano.
Foto | Fundación Cajasol via Flickr