Guardiamo la copertina del libro Storie di serial killer. Nella mente degli assassini seriali attraverso l’analisi della scrittura, scritto dalla dottoressa Lidia Fogarolo e pubblicato dalla Graphe.it edizioni.
La copertina è tratta da quadro di Franz von Stuck, autore che è stato già utilizzato per la cover del libro Grafologia e sessualità sempre di Lidia Fogarolo. Franz von Stuck ha una capacità espressiva e simbolica molto potente. In questo caso il quadro – che è datato 1890 – è intitolato Lucifero, inteso come la parte in ombra dell’essere umano.
Il contesto storico
È importante inquadrare storicamente l’argomento di cui ci occupiamo: cioè serial killer, una categoria particolare associata a un vissuto di ombra dell’essere umano. Storicamente ricordiamo che stiamo entrando in una fase in cui ogni autore – sia esso artista, scrittore o studioso della psiche umana – ha dato il suo contributo.
Quattro anni prima di questo dipinto di von Stuck, Robert Louis Stevenson ha pubblicato quello «strano» romanzo che è Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde per illustrare la dualità che è presente in ogni essere umano.
Siamo a cavallo tra l’800 e il ‘900 e proprio nel 1899 viene pubblicato il saggio di Sigmund Freud che studia i sogni: L’interpretazione dei sogni. Anche lì, da parte di quella nuova disciplina che è la psicanalisi, c’è uno studio della parte in ombra dell’essere umano.
Anche nel libro Storie di serial killer si mette sotto i riflettori della psicologia e della grafologia la parte in ombra delle persone, che, però, non è la totalità dell’essere umano, ma uno degli aspetti che rappresenta la sua dualità.
Foto | Franz von Stuck [Public domain], attraverso Wikimedia Commons
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