Come si fa a far stare in poche righe una figura immensa come quella del Dottore della Chiesa per eccellenza, ovvero sant’Agostino? Non si può, perciò senza pretesa di essere esaustivi e rimandando alcuni contenuti per così dire “alla prossima puntata”, partiamo con quanto di più didascalico si possa: la vita e le opere, perché anche nei dettagli della sua biografia si nascondono le ragioni della sua grandezza futura.
Un adolescente turbolento
Ad esempio: lo sapevate che Agostino da ragazzo era piuttosto vivace, pervaso da quell’irrequietezza e soprattutto da quell’inquietudine che spesso attanaglia gli adolescenti, inducendoli a volte in errore? E Agostino non fu certo esente da errori, visto che – per dirla in termini contemporanei – andò a convivere molto presto ed ebbe un figlio a soli 19 anni? Ma andiamo con ordine.
Agostino nasce nel 354 nella città di Tagaste, oggi Souk Ahras in Algeria, da padre pagano e madre cristiana, Monica, che avrà una grande influenza su di lui e soprattutto sulla sua conversione.
Studia da retore prima a Madaura e poi a Cartagine, ama i divertimenti e le donne, tant’è che s’innamora giovanissimo di una ragazza, ma essendo lei di rango inferiore al suo, secondo le usanze dell’epoca, non potrà sposarla ma solo renderla sua concubina. A 19 anni diventa padre di Adeodato, che in futuro sarà battezzato insieme a lui.
L’approdo in Italia
L’amore per la filosofia in Agostino nasce dalla lettura dell’Ortensio di Cicerone che lo spinge alla ricerca della vera felicità, quella che non risiede nelle cose materiali.
Legge la Bibbia ma non lo soddisfa, perciò aderisce in un primo momento al manicheismo, che vede rigidamente distinti e opposti il Bene e il Male.
Nel 382 si trasferisce con la famiglia a Roma dopo aver già scritto la sua prima opera filosofica, De pulchro et apto, che purtroppo è andata distrutta.
Due anni dopo ottiene la cattedra di Retorica a Milano, dove inizia a frequentare i dibattiti filosofici di una cerchia ristretta che si riunisce nella villa di Verecondio; da questa esperienza prenderanno forma ben quattro opere: Contra academicos, De beata vita, De ordine, Soliloquia. Ma a Milano inizia anche la frequentazione con il vescovo Ambrogio del quale ascolta volentieri i sermoni: grazie a lui si avvicina alla fede cattolica e diventa catecumeno.
La conversione e il battesimo
Nonostante Agostino frequenti ormai assiduamente la Chiesa e sia fortemente tentato di abbracciare uno stile di vita ascetico, i dubbi lo assalgono. Si dice che un giorno di agosto in cui era particolarmente provato, si lasciò andare a un pianto disperato finché non udì una voce che gli diceva: “Prendi e leggi!”. Lì accanto trovò le Lettere di san Paolo Apostolo, le aprì a caso, lesse come gli aveva detto la voce, e capì. Così Agostino decide di cambiare radicalmente vita: si fa battezzare da Ambrogio e torna in Africa per fondare la sua prima comunità.
Tra il 390 e il 391 si trova per caso a Ippona, dove sta approfondendo il rapporto tra filosofia e religione concludendo, nell’opera De vera religione, che queste coincidano quanto a ricerca e obiettivi. A Ippona assiste in basilica a una predicazione del vescovo Valerio che lo ordina sacerdote; proprio a questo succederà e trascorrerà il resto della sua vita in questa città, esercitando il ministero episcopale per oltre 40 anni e combattendo le posizioni eretiche, fino alla morte sopraggiunta nel 430.
Trinità, Confessioni e La Città di Dio
Sono queste tre probabilmente le opere più significative di Sant’Agostino, quelle che meglio aiutano anche a comprenderne il pensiero.
Nella Trinità, approfondimento dell’omonimo dogma cristiano, Agostino concepisce l’uomo come immagine di Dio e della Trinità stessa, in quanto composto da tre facoltà: l’essere poiché possiede la memoria che è esistenza, l’intelletto poiché ha capacità di comprendere e l’amore o volontà. Al di sopra dell’uomo risiede la Verità di Dio che l’uomo può raggiungere attraverso le Idee, ossia la parte più elevata dell’anima.
Nella Città di Dio, Agostino contrappone la città terrena in cui dilagano sensualità e cupidigia, dalla città celeste in cui, invece, domina Dio e il donarsi agli altri. Partendo da qui, il Santo individua sei epoche storiche che corrispondono ai sei giorni della Creazione e teorizza per la prima volta un concetto non ciclico ma lineare del tempo, che avrebbe, quindi, uno sviluppo progressivo.
Infine, ma non per ultime, le Confessioni sono una sorta di autobiografia in cui Agostino, rivolgendosi al Signore, racconta tutte le proprie vicende, ripercorrendo la sua vita e il suo lungo e tortuoso cammino verso la fede, non risparmiando la narrazione dei propri sbagli e della propria redenzione. Tutte e tre queste opere sono frutto della maturità e sono state concluse dal Santo poco prima della morte.
Foto | Music Division, The New York Public Library. "S. Augustinus" The New York Public Library Digital Collections. 1570 - 1618
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