Il libro di Carmel Cassar sulla storia del cibo nel Mediterraneo è un’affascinante esplorazione di culture e tradizioni diverse in ambito alimentare, quali espressioni di civiltà antiche e recenti, avvicendatesi su quella “successione di mari” chiamata Mediterraneo. E in questo crocevia di tre continenti, Europa, Africa e Asia, si è poi innestato un legame con il Nuovo Mondo a partire dal XVI secolo.
Così il mare “in mezzo alle terre” è sia diversità nelle culture e tradizioni, sia identità per tutte le popolazioni che si affacciano sul Mediterraneo.
Per citare le parole di Fernand Braudel, è possibile incontrare il mondo romano in Libano, la preistoria in Sardegna, i villaggi greci in Sicilia, la presenza araba in Spagna, l’Islam turco nelle regioni della ex Iugoslavia.
Le radici storiche della cucina mediterranea: un viaggio nel tempo
L’esauriente analisi condotta da Carmel Cassar ci fa viaggiare attraverso le mode culinarie più in voga nel corso dei secoli: dalla prelibatezza delle cavallette allo spiedo, servite alla tavola regale degli Assiri, ai venditori di pesce fritto nella città di Ur; dagli involtini babilonesi di datteri ripieni di pistacchi, che ricordano analoghi dessert iraniani e libanesi, alla focaccia egizia, alle frittelle greche, al vino passito dei Cartaginesi ripreso dai Romani. E dalle descrizioni dell’Autore emergono schiere di uomini al lavoro nelle cucine egizie, battaglioni di cuochi al seguito degli eserciti ottomani, nonché i divieti religiosi per il consumo di insetti, animali di terra che non ruminano e non hanno lo zoccolo diviso, crostacei come aragoste, ostriche, gamberetti, vongole e granchi, maiali, roditori e lucertole.
Nondimeno, dal Nuovo Mondo arrivarono il tacchino, le Solanacee (melanzane, pomodori, peperoni e patate) e le bevande stimolanti. E così come fu necessario superare la diffidenza verso le patate, inizialmente ritenute velenose, l’identificazione del caffè come bevanda tipica dei Turchi, nemici dei Cristiani, fece sì che papa Clemente VIII, dopo averla assaggiata e ritenuta di gusto assai gradevole la battezzasse, per renderne così possibile il consumo da parte della Cristianità.
La trasformazione della gastronomia mediterranea: dalle tradizioni all'industria
Da ultimo si pone l’accento sul crescente cambiamento della gastronomia mediterranea, trasferita dalle cucine domestiche all’industria alimentare, con un progressivo battage pubblicitario di prodotti sempre più standardizzati e adattati a nuove mode e tendenze.
Il libro di Cassar, oltre alla storia del cibo mediterraneo, offre anche riflessioni socio-antropologiche sulle nostre attuali abitudini alimentari e forse sulla nostra identità.
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