La poetessa, scrittrice e giornalista Rossana Ombres, tradotta in molte lingue e particolarmente attenta al mondo femminile e alle ambientazioni reali, non ha mai temuto di osare e sperimentare senza tuttavia avvalersi di suggestioni liriche.
Con la poesia esordì giovanissima rivelando subito talento e profondità, ma anche il coraggio di tenersi lontana da influenze letterarie: una voce unica fin dalle prime sperimentazioni, e via via sempre più ardita.
Riguardo ai suoi romanzi, si definì una scrittrice solitaria poiché non seguiva modelli né sentiva altri scrittori vicini alla sua penna: nessun maestro né qualcuno che ispirasse il suo scrivere, se non i luoghi amati e la realtà che la circondava.
Rossana Ombres: vita e formazione
Nata a Torino nel 1931, ha trascorso la sua infanzia tra le colline di Casale Monferrato, luogo amato che si incontra anche nella sua poetica e nei suoi testi narrativi, laddove emerge anche l'attenzione per le origini e il suo esser fiera delle ascendenze calabresi ed ebraiche.
Laureatasi a Torino in Lettere e Filosofia, è a Roma che visse la sua età adulta, dedicandosi anche al giornalismo e alla critica letteraria per “La Stampa”.
Nei suoi scritti – in prosa e in versi – emergono simbolismi, allucinazioni, ironia, a volte anche toni grotteschi e parodie. La vita, la morte, il sesso, la perdita di identità, il rifiuto dei corpi, drammi e ossessioni, le deportazioni del popolo ebraico, sono tra i temi principali che animano visioni e sensibilità.
Muore a Livorno, paese del bisnonno – nel quale si era trasferita da poco lasciando la Capitale – per via di un arresto cardiaco a 78 anni. Era il 2 agosto 2009.
Le opere di Rossana Ombres: poesia e narrativa
A 25 anni viene pubblicata la sua prima raccolta in versi dal titolo Orizzonte anche tu (1956). A questo esordio seguiranno Le ciminiere di Casale (1962); L'ipotesi di Agar (1968); Bestiario d'amore (1974), l'opera più famosa grazie alla quale vinse il Premio Viareggio Poesia.
Nel 1970 esordisce con la narrativa. Si aggiudica il Premio Sila ex-aequo con Loris Bonomi per Principessa Giacinta, ma è con Orfeo che amò Orfeo (1975) dramma teatrale in versi e prosa che ci si dedica definitivamente. A seguire pubblicherà Le belle statuine (1975); Memorie di una dilettante (1977); Gaudenzio e la cosamau (1978); Serenata (1980).
Nello stesso anno la vediamo nella Selezione Campiello, e pochi anni dopo – nel 1993 – la ritroviamo con Un dio coperto di rose. Successivamente, nel 1994, vince il Premio Grinzane Cavour mentre il 30 marzo 1996 riceve il premio per la letteratura “Oscar del Successo”, per aver fatto di Casale il suo luogo dell’anima, indimenticato e presente nella sua produzione letteraria.
Il suo ultimo romanzo viene pubblicato nel 1997: è Baiadera, storia di una grande amicizia.
L'eredità di Rossana Ombres: stile e riconoscimenti
Definita “anacoreta della parola”, nominata Accademico d'Italia, interprete dei drammi, dolori, crude realtà e ossessioni del Novecento, tradotta in molte lingue e vincitrice di prestigiosi premi letterari, Rossana Ombres si distingue come voce unica e inimitabile nel nostro panorama letterario e poetico con una scrittura ricca di spunti linguistici e dallo stile inconfondibile
Il ritratto di Rossana Ombres è di Roberto Pasqua per Graphe.it edizioni
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