I matti di Sànpert inaugurano il graphic soul, un nuovo genere espressivo. Non solo fumetto, non solo poesia, ma intreccio viscerale di immagini e parole che affondano gli artigli nella contraddittoria anima del mondo. Con tratti ruvidi e dolcezze inaspettate, con testi che vibrano di palpitante emozione, questa poesia dell’anima dà voce a chi abita i margini, a chi porta il dolore inciso sulla pelle e lo sente pulsare in ogni fibra del proprio essere.
Sànpert è uno stare al mondo. È il palpitare di uno spirito che si nasconde ovunque, fra le lacrime di un bambino innocente o nei rantoli di un fiore appena spezzato. La sua voce, spesso afona e graffiata, è un crocevia di anime dolenti, di storie dimenticate, di mormorii che si dissolvono nel caos tenero e fragile dell’umanità. Ogni tavola è una ferita aperta, ogni parola un sussurro che lacera il silenzio.
I matti di Sànpert si succedono senza sosta. Parlano agli inquieti, agli erranti, a chi nelle storie o nel bianco fondo della pagina cerca disperatamente il riflesso della propria anima tormentata. È questa un’opera per chi non teme di guardare il dolore negli occhi e scoprire, a volte, che anche lì può nascondersi una gioia, un clamore, una bellezza quasi impossibile da dire. Ma non per questo meno vera. Meno viva.
Il libro è stampato su carta avanzata, con pagine di diversa consistenza: una scelta concreta e simbolica al tempo stesso. I matti di Sànpert – personaggi dalle mille vite – prendono forma su fogli scartati dalla stampa dei grandi libri, quelli con una sola vita, forse anche artificiale.
Quarta di copertina
“Sànpert ci offre il primo esempio di graphic soul”
Il graphic soul è una sorta di osteria del tempo, popolata di creature venute alla luce grazie a una indistruttibile passione per la vita, che recitano il pianto e la bellezza dell’umanità.
Biografia degli autori
Alessandro Pertosa

Alessandro Pertosa (Civitanova Marche, 1980) abita fra i monti dell’Appennino marchigiano e dal crinale scruta il mare. Insegna Filosofia teoretica all’ISSR di Ancona e Drammaturgia e linguaggio teatrale in Accademia56 ad Ancona. Collabora con musicisti, pittori, commedianti e curatori di festival. Negli scorsi anni ha pubblicato vari saggi di filosofia e alcuni testi teatrali. Ha curato l’edizione del Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl’Italiani di Giacomo Leopardi (Lindau 2017) e tradotto dal latino i Canti per Lesbia di Catullo (Cartacanta 2020). Alcune sue poesie sono state pubblicate anche in versione francese (da Marilyne Bertoncini su Recours au Poème e Phoenix), in macedone (da Ismail Iliasi, sulla rivista Vlera) e in inglese (da Gabriele Codifava su Journal of poetry). È autore di testi teatrali messi in scena in Italia e all’estero.
Le più recenti raccolte poetiche sono Passio. Con gli occhi degli altri (Cartacanta 2019; Premio Internazionale Camposampiero 2020), Biglietti con vista sulle crepe della storia (puntoacapo 2020) e Parola di Isacco (puntoacapo 2023).
Lucilio Santoni

Lucilio Santoni ha iniziato con la poesia. Poi l'ha abbandonata, ma è stato da quel momento che l'ha amata per sempre. Affianca alla scrittura (compresa traduzione) l’attività di conversatore teatrale: crea sinfonie letterarie per l’anima e la terra, nelle quali intreccia pensieri, versi, ragionamenti, lingue di vento. Tra le pubblicazioni recenti: Legato con amore in un volume (Inschibboleth, 2020), Malgrado questa fine del mondo (con Antonella Roncarolo, CartaCanta 2022) e Prese il pane e lo spezzò (Puntoacapo, 2024). E poi libri, e ancora libri (Lindau, 2017), intorno a García Lorca, è un long seller.