Fra le quarte di copertina d’autore che disseminano la storia editoriale italiana, quelle di Giorgio Manganelli si possono considerare un piccolo tesoro unico nel genere. Nel parlare di Calvino, Toti Scialoja o di se stesso, attrae verso il proprio mondo quella che Roberto Calasso ha chiamato «un’umile e ardua forma letteraria»: la stesura della quarta, appunto.
Estremamente interessante la differenza di approccio fra i testi scritti per i libri altrui (ed è la parte Manga per altri, preceduta da un Intermezzo dedicato al Morgante di Pulci) e quelli volti a presentare le prime edizioni delle proprie opere (Manga per sé). Essa dà modo di apprezzare lo scrittore nella sua veste professionale di consulente e redattore – impeccabile – e in quella più personale, nella quale allenta il guinzaglio al proprio inconfondibile stile e compie, nel commentare un titolo, un’azione che è già artistica più che didascalica.
Manganelli non si limita a descrivere, ma «fa strage dei suoi libri e, alla fine, si diverte», come giustamente riconosce la figlia Lietta nella Nota di lettura.
Insomma, come forse fa in ogni sua riga, Manganelli scrive le quarte a modo suo. Sta proprio qui il valore (e il gusto) di questa raccolta, materiale per bibliofili, lettori esigenti e per chiunque trovi un’intima soddisfazione incontrando una pagina letterariamente perfetta e umanamente complessa, come fu il suo autore.
Biografia dell'autore
Giorgio Manganelli

Giorgio Manganelli (Milano, 15 novembre 1922-Roma, 28 maggio 1990), laureato in Scienze politiche a Pavia, insegnò alle scuole superiori e in seguito, trasferitosi a Roma nel 1953, fu assistente di Letteratura inglese alla Sapienza. Collaborò con la RAI, fu consulente editoriale per Mondadori, Einaudi, Adelphi, Garzanti e Feltrinelli, scrisse per diversi importanti quotidiani e periodici (tra cui Il corriere della sera, L’Espresso, Il Mondo), fu traduttore e partecipò agli incontri del Gruppo 63. È considerato uno dei teorici di punta della neoavanguardia.
Numerose le sue pubblicazioni (tra cui ricordiamo Hilarotragoedia, La letteratura come menzogna, Centuria, Dall'inferno) che si caratterizzano per l’uso di un linguaggio sgargiante e una visione anticonformistica.
Approfondimenti
- Biografia di Giorgio Manganelli
- I libri fondamentali di Giorgio Manganelli
- Le poesie di Giorgio Manganelli
- Giorgio Manganelli e Alda Merini: due poeti a confronto
- Le frasi più belle di Giorgio Manganelli
Foto | Il ritratto di Giorgio Manganelli è di Giacomo Putzu a partire da una foto di Mimmo Frassineti.