Come mantenete la vostra biblioteca? Ordinata per autore, editore, altezza o magari colore? Oppure forse lasciate i libri progressivamente accumularsi in casa in un disordine creativo? Di piatto, in doppia fila, in alte pile traballanti che dal pavimento anelano, come stalagmiti cartacee, verso l’alto? Se appartenete a questa seconda categoria, il testo che avete fra le mani è la guida ideale perché vi farà scoprire (con dovizia di riferimenti puntuali ed eruditi) che nella storia della bibliofilia – o della bibliomania – siete tutt’altro che soli: da Zenodoto a Naudé, da Borges a Roberto Calasso a Karl Lagerfeld, molti si sono interrogati sull’organizzazione ideale, o sull’altrettanto ideale disorganizzazione, della (propria) biblioteca e sovente si sono arresi all’evidenza che il vero piacere di chi ama i libri sta proprio nel disordine, in quell’anarchia incontrollata nella quale i volumi amano perdersi, nascondersi, prendersi gioco di voi a non essere ritrovati, o a esserlo quando ormai non ne abbiamo più bisogno.
Biografia dell'autore
Massimo Gatta

Massimo Gatta (Napoli, 1959) è bibliotecario dell’Università degli Studi del Molise. Studioso di editoria del Novecento, tipografia privata, bibliografia, grafica aziendale, storia della carta, storia della libreria, storia della bibliofilia e di aspetti paratestuali del libro. Nell’ambito di tali settori ha organizzato diverse mostre bibliografiche.
Ha collaborato al supplemento domenicale de «Il Sole 24 Ore». Da venti anni collabora al periodico «Charta», oltre che a «La Bibliofilia», «Bibliologia. An International Journal of Bibliography, Library Science, History of Typography and the Book», «Paratesto. Rivista internazionale», «ALAI. Rivista di cultura del libro», «PreText», «Fogli. Rivista dell’Associazione Biblioteca Salita dei Frati di Lugano», «la Biblioteca di via Senato», «Utz», «Percorsi», «ImPressioni», «Colophon», «L’Esopo», «Wuz», «Cartevive», «Il Domenicale», «Leggere:Tutti», «MenSa. Culture e piaceri della tavola», «Contributi biblioteconomici». Fa parte del comitato di redazione di «ALAI. Rivista di cultura del libro», organo dell’Associazione Librai Antiquari d’Italia e della Collana “Piccola Biblioteca Umanistica”, edita da Olschki e del comitato scientifico de «la Biblioteca di Via Senato». È direttore editoriale della casa editrice Biblohaus di Macerata, specializzata in bibliografia e bibliofilia. Per l’editore Palladino di Campobasso ha diretto la Collana “DAT - Documenti d’Arte Tipografica”.
È autore di circa cinquecento pubblicazioni, tra le ultime: L’Aldo degli scrittori. La figura e l’opera di Aldo Manuzio nell’immaginario narrativo (secoli XVI-XXI), (Biblohaus, 2018), Metallibri. Latta, ferraglia & bulloni nell’editoria futurista (Biblohaus, 2018), Segnalibro (Babbomorto editore 2018) e Librai, librerie et amicorum. Appunti per una bibliografia (Biblohaus, 2018), Come e perché mantenere in perfetto disordine i propri libri (FuocoFuochino, 2019).