Cinquant'anni di risate disegnate a mano. Mario De Donà, in arte Eronda, ha dedicato la sua vita a trasformare l'ironia in arte, regalando all'Italia alcune delle comic strip più brillanti e originali del Novecento.
VrumVrum, PotPot è molto più di una raccolta: è la riscoperta di un genio dell'umorismo grafico che dalle montagne del Cadore ha conquistato i saloni internazionali. Curato con passione da Erik Balzaretti e arricchito dalla postfazione di Gianni Brunoro, il volume svela l'aspetto meno noto ma straordinario dell'artista veneto.
Quando nel 1969 vinse il Dattero d'Oro a Bordighera con un collage geniale su "Destinazione Luna", Eronda dimostrò che l'intelligenza può far ridere quanto l'assurdo. Le sue onomatopee motorizzate, i suoi cortocircuiti visivi e le sue strip surrealiste hanno anticipato linguaggi che oggi definiremmo moderni.
Un patrimonio artistico custodito dall'Associazione Fondo Eronda di Belluno che Graphe.it edizioni riporta finalmente alla luce. Non è nostalgia: è la riscoperta di un linguaggio visivo che sa ancora emozionare, perché il vero talento non conosce tempo né confini geografici.
Mario De Donà, conosciuto con lo pseudonimo di Eronda, è stato un illustratore e grafico italiano tra i più originali del Novecento. Nato a Treviso il 6 settembre 1924, si formò all’Accademia di Belle Arti di Venezia e iniziò la sua carriera collaborando con tipografie e studi grafici, dedicandosi in particolare alla visual art. Negli anni Sessanta si orientò verso il graphic design per aziende, senza mai abbandonare la sua vena umoristica, espressa in disegni dal tratto essenziale e dal tono surreale e graffiante. La sua produzione spazia dalla grafica editoriale al disegno satirico, con incursioni brillanti nella scrittura visiva. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Dattero d’Oro al Salone Internazionale dell’Umorismo di Bordighera nel 1969 e il Grand Prix “Marco Biassoni” nel 2003. Nel 1985 pubblicò Encyclopedia grafica, opera che testimonia la sua inesauribile inventiva. Si trasferì a Trieste nel 1997, dove visse fino alla scomparsa, il 21 marzo 2009.
Erik Balzaretti nasce a Torino nel 1961. Saggista e curatore di mostre, ha insegnato presso un’Accademia Privata per 25 anni di cui è stato Direttore del dipartimento di Arti Visive. Da un lustro insegna Storia dell’Illustrazione e della Pubblicità presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino.
Esperto di storia e linguaggio delle Arti e Narrazioni Visive si interessa di tutto quanto è “Immagine” e Comunicazione visiva, anche quella che viene misconosciuta o ritenuta ingiustamente “minore”. Letteratura, Pittura, Cinema, Cinema d’animazione, Illustrazione, Fumetto, Grafica, Umorismo Grafico, Fotografia e Musica sono le sue passioni divenute oggetto di studio da sempre ma soprattutto è interessato alle relazioni tra forme, stili e linguaggi che intercorrono tra di esse. È stato un pioniere nello studio del rapporto tra Comunicazione e Ambiente. Collabora con riviste accademiche di settore e lavora come recensore per riviste rivolte al grande pubblico.
Cultore della buona cucina e discreto assaggiatore di vini ama l’ozio e rifugge i ritmi e i riti sociali contemporanei, ma di questo e delle sue passioni al resto del mondo importa poco o nulla e lui se ne fa tranquillamente una ragione.
Gianni Brunoro (1936, Padova provincia) ama i fumetti fin dalla nascita ma ufficialmente, come critico, dal 1968: quando questo ramo della cultura era ai suoi primissimi vagiti. Ha scritto migliaia di articoli, prefazioni, postfazioni, voci di enciclopedie, recensioni e altro, intervallandoli con saggi, per esempio su Corto Maltese, sui Bonelli, su Tex... e su Benito Jacovitti per testimoniare l’amore per il fumetto realistico e per quello umoristico. Aborre sentir dire «LA graphic novel», invece che «IL...».
Disegno di Davide Perconti
Eronda, al secolo Mario De Donà, è il tipico caso di “artista per intenditori”, che non desiderava diventare d’élite e che merita senz’altro un richiamo presso il grande pubblico.
Se si volesse descriverlo a chi non lo conosce, si potrebbe collocarlo idealmente al crocevia fra i futuristi, Mimmo Rotella e Bruno Munari (di cui era amico e seguace), o associarlo alle neoavanguardie del Novecento. Tuttavia – come accade forse a chiunque si esprima per immagini – la sua unicità diventa comprensibile a tutti a un solo sguardo, se si considerano le sue strisce a fumetti: “onomatopeiche e motorizzate”, mobili e vivaci nel segno grafico come nel lessico.
Erik Balzaretti, da esperto e divulgatore di tutto ciò che è narrazione visiva, inquadra in questo volume il percorso artistico di Eronda e restituisce a lettori di ogni generazione la dimensione surreale, raffinata e disincantata di una produzione dal valore elevatissimo, e forse non abbastanza riconosciuto.
Completa il ritratto l’analisi acuta di Gianni Brunoro, che ne mette in evidenza l’approccio sperimentale e le diverse variazioni sul tema della strip.
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