Eronda, al secolo Mario De Donà, è il tipico caso di “artista per intenditori”, che non desiderava diventare d’élite e che merita senz’altro un richiamo presso il grande pubblico.
Se si volesse descriverlo a chi non lo conosce, si potrebbe collocarlo idealmente al crocevia fra i futuristi, Mimmo Rotella e Bruno Munari (di cui era amico e seguace), o associarlo alle neoavanguardie del Novecento. Tuttavia – come accade forse a chiunque si esprima per immagini – la sua unicità diventa comprensibile a tutti a un solo sguardo, se si considerano le sue strisce a fumetti: “onomatopeiche e motorizzate”, mobili e vivaci nel segno grafico come nel lessico.
Erik Balzaretti, da esperto e divulgatore di tutto ciò che è narrazione visiva, inquadra in questo volume il percorso artistico di Eronda e restituisce a lettori di ogni generazione la dimensione surreale, raffinata e disincantata di una produzione dal valore elevatissimo, e forse non abbastanza riconosciuto.
Completa il ritratto l’analisi acuta di Gianni Brunoro, che ne mette in evidenza l’approccio sperimentale e le diverse variazioni sul tema della strip.
Biografia dell'autore
Mario De Donà

Mario De Donà, conosciuto con lo pseudonimo di Eronda, è stato un illustratore e grafico italiano tra i più originali del Novecento. Nato a Treviso il 6 settembre 1924, si formò all’Accademia di Belle Arti di Venezia e iniziò la sua carriera collaborando con tipografie e studi grafici, dedicandosi in particolare alla visual art. Negli anni Sessanta si orientò verso il graphic design per aziende, senza mai abbandonare la sua vena umoristica, espressa in disegni dal tratto essenziale e dal tono surreale e graffiante. La sua produzione spazia dalla grafica editoriale al disegno satirico, con incursioni brillanti nella scrittura visiva. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Dattero d’Oro al Salone Internazionale dell’Umorismo di Bordighera nel 1969 e il Grand Prix “Marco Biassoni” nel 2003. Nel 1985 pubblicò Encyclopedia grafica, opera che testimonia la sua inesauribile inventiva. Si trasferì a Trieste nel 1997, dove visse fino alla scomparsa, il 21 marzo 2009.