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Breve storia della bibliofilia femminile (XIV-XXI secolo)

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Dal Medioevo a oggi, il racconto di un esercito silenzioso di donne e della loro passione per i libri.

Descrizione

Dalle dame medievali alle moderne editrici, otto secoli di passione libraria al femminile finalmente raccontata. Massimo Gatta, esperto studioso della storia del libro, riporta alla luce un mondo sotterraneo e dimenticato: quello delle bibliofile, collezioniste, rilegatrici, libraie e stampatrici che hanno contribuito in modo decisivo alla cultura del libro dal Medioevo a oggi.

Il volume attraversa otto secoli di storia, da Eleonora d'Aragona con le sue raffinate rilegature a Vittoria de Buzzaccarini, editrice recentemente scomparsa, svelando un "esercito" di figure femminili troppo a lungo rimaste nell'ombra. Non solo collezioniste, ma anche bibliotecarie, calligrafe, copiste e imprenditrici dell'editoria che hanno lasciato un segno indelebile nella cultura libraria internazionale.

Arricchito dalla prefazione di Hans Tuzzi e dai contributi di Carmen Verde, il libro include la preziosa ristampa anastatica di Donne bibliofile italiane di Giuseppe Fumagalli (1926), un documento storico fondamentale per comprendere il fenomeno. Un'opera essenziale per bibliofili, storici e tutti coloro che vogliono riscoprire il contributo femminile alla civiltà del libro.

Massimo Gatta

Massimo Gatta (Napoli, 1959) è bibliotecario dell’Università degli Studi del Molise. Studioso di editoria del Novecento, tipografia privata, bibliografia, grafica aziendale, storia della carta, storia della libreria, storia della bibliofilia e di aspetti paratestuali del libro. Nell’ambito di tali settori ha organizzato diverse mostre bibliografiche.

Ha collaborato al supplemento domenicale de «Il Sole 24 Ore». Da venti anni collabora al periodico «Charta», oltre che a «La Bibliofilia», «Bibliologia. An International Journal of Bibliography, Library Science, History of Typography and the Book», «Paratesto. Rivista internazionale», «ALAI. Rivista di cultura del libro», «PreText», «Fogli. Rivista dell’Associazione Biblioteca Salita dei Frati di Lugano», «la Biblioteca di via Senato», «Utz», «Percorsi», «ImPressioni», «Colophon», «L’Esopo», «Wuz», «Cartevive», «Il Domenicale», «Leggere:Tutti», «MenSa. Culture e piaceri della tavola», «Contributi biblioteconomici». Fa parte del comitato di redazione di «ALAI. Rivista di cultura del libro», organo dell’Associazione Librai Antiquari d’Italia e della Collana “Piccola Biblioteca Umanistica”, edita da Olschki e del comitato scientifico de «la Biblioteca di Via Senato». È direttore editoriale della casa editrice Biblohaus di Macerata, specializzata in bibliografia e bibliofilia. Per l’editore Palladino di Campobasso ha diretto la Collana “DAT - Documenti d’Arte Tipografica”.

È autore di circa cinquecento pubblicazioni, tra le ultime: L’Aldo degli scrittori. La figura e l’opera di Aldo Manuzio nell’immaginario narrativo (secoli XVI-XXI), (Biblohaus, 2018), Metallibri. Latta, ferraglia & bulloni nell’editoria futurista (Biblohaus, 2018), Segnalibro (Babbomorto editore 2018) e Librai, librerie et amicorum. Appunti per una bibliografia (Biblohaus, 2018), Come e perché mantenere in perfetto disordine i propri libri (FuocoFuochino, 2019).

Prefazione

Hans Tuzzi

Hans Tuzzi, pseudonimo di Adriano Bon, è nato a Milano. Saggista e romanziere, ha pubblicato numerosi studi dedicati alla storia del libro e al mercato antiquario, tra cui Collezionare libri, Gli strumenti del bibliofilo e Il mondo visto dai libri. È autore di celebri romanzi gialli ambientati a Milano, con protagonista il commissario Melis, pubblicati da Bollati Boringhieri: tra questi Il maestro della testa sfondata, Tre delitti un’estate, La morte segue i magi, La figlia più bella e Nella luce di un’alba più fredda. Ha scritto anche romanzi fuori dal genere poliziesco, come Vanagloria e Morte di un magnate americano, finalista al Premio Commisso. Ha insegnato al Master in editoria cartacea e multimediale dell’Università di Bologna.


Con testi di

Carmen Verde

Carmen Verde è nata a Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, e vive attualmente a Roma. Segnalata tra gli autori meritevoli dal Premio Calvino, nel 2022 ha pubblicato Una minima infelicità (Neri Pozza), candidato al Premio Strega 2023. Per Graphe.it edizioni, Carmen Verde è autrice della frase che accompagna il segnalibro personalizzato allegato al saggio Breve storia del segnalibro di Massimo Gatta.

23 ott 2025
Libreria Ubik Laterza, 70121 Bari, Via Dante, 49/53
23 ottobre 2025 alle ore 18.30

Quarta di copertina

L’interesse per la bibliofilia femminile, nella cultura di massa e fino al nostro secolo, è stato abbastanza carente e inadeguato. Eppure se si analizzano sia la narrazione che l’iconografia sul tema, dal Medioevo a oggi (come fa l’autore di questo volume), la presenza e la rilevanza di dame di libri si rivela notevole, al di là di quel pregiudizio maschile che ha spesso costretto all’invisibilità il contributo femminile alla vita culturale.

Massimo Gatta, esperto conoscitore della storia del libro, colma questa dimenticanza ripercorrendo, tramite un vasto corpus di fonti documentarie, le figure femminili di spicco nel panorama del collezionismo librario ed editoriale internazionale. In oltre otto secoli, da Eleonora d’Aragona, collezionista con la passione per le rilegature raffinate, fino all’editrice Vittoria de Buzzaccarini scomparsa di recente, emerge un vero e proprio “esercito” sotterraneo composto da rilegatrici, libraie, stampatrici, bibliotecarie, calligrafe, copiste e, ovviamente, bibliofile e collezioniste, delle quali finora si è sentito parlare davvero troppo poco e ancor meno se ne è scritto.

Il significativo apparato iconografico, seppur limitato, fornisce un contesto e un indirizzo per appassionati e collezionisti.

Ad arricchire il testo, la prefazione del giallista e saggista Hans Tuzzi, un contributo della scrittrice Carmen Verde e l’appendice, con la ristampa anastatica del raro Donne bibliofile italiane di Giuseppe Fumagalli, pubblicato nel 1926 da Hoepli, un contributo destinato al “piacere” di chiunque sia contagiato dalla sottovalutata bibliofilia femminile.
 

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Breve storia della bibliofilia femminile (XIV-XXI secolo)
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