Una storia della bibliofilia femminile dal Medioevo a oggi, tra dame, rilegatrici, libraie, stampatrici e collezioniste spesso dimenticate. Massimo Gatta riporta alla luce figure centrali del collezionismo librario ed editoriale internazionale, da Eleonora d’Aragona a Vittoria de Buzzaccarini. Con contributi di Hans Tuzzi e Carmen Verde e la ristampa anastatica di Donne bibliofile italiane (1926) di Fumagalli.
Quarta di copertina
L’interesse per la bibliofilia femminile, nella cultura di massa e fino al nostro secolo, è stato abbastanza carente e inadeguato. Eppure se si analizzano sia la narrazione che l’iconografia sul tema, dal Medioevo a oggi (come fa l’autore di questo volume), la presenza e la rilevanza di dame di libri si rivela notevole, al di là di quel pregiudizio maschile che ha spesso costretto all’invisibilità il contributo femminile alla vita culturale.
Massimo Gatta, esperto conoscitore della storia del libro, colma questa dimenticanza ripercorrendo, tramite un vasto corpus di fonti documentarie, le figure femminili di spicco nel panorama del collezionismo librario ed editoriale internazionale. In oltre otto secoli, da Eleonora d’Aragona, collezionista con la passione per le rilegature raffinate, fino all’editrice Vittoria de Buzzaccarini scomparsa di recente, emerge un vero e proprio “esercito” sotterraneo composto da rilegatrici, libraie, stampatrici, bibliotecarie, calligrafe, copiste e, ovviamente, bibliofile e collezioniste, delle quali finora si è sentito parlare davvero troppo poco e ancor meno se ne è scritto.
Il significativo apparato iconografico, seppur limitato, fornisce un contesto e un indirizzo per appassionati e collezionisti.
Ad arricchire il testo, la prefazione del giallista e saggista Hans Tuzzi, un contributo della scrittrice Carmen Verde e l’appendice, con la ristampa anastatica del raro Donne bibliofile italiane di Giuseppe Fumagalli, pubblicato nel 1926 da Hoepli, un contributo destinato al “piacere” di chiunque sia contagiato dalla sottovalutata bibliofilia femminile.
Biografia dell'autore
Massimo Gatta

Massimo Gatta (Napoli, 1959) è bibliotecario dell’Università degli Studi del Molise. Studioso di editoria del Novecento, tipografia privata, bibliografia, grafica aziendale, storia della carta, storia della libreria, storia della bibliofilia e di aspetti paratestuali del libro. Nell’ambito di tali settori ha organizzato diverse mostre bibliografiche.
Ha collaborato al supplemento domenicale de «Il Sole 24 Ore». Da venti anni collabora al periodico «Charta», oltre che a «La Bibliofilia», «Bibliologia. An International Journal of Bibliography, Library Science, History of Typography and the Book», «Paratesto. Rivista internazionale», «ALAI. Rivista di cultura del libro», «PreText», «Fogli. Rivista dell’Associazione Biblioteca Salita dei Frati di Lugano», «la Biblioteca di via Senato», «Utz», «Percorsi», «ImPressioni», «Colophon», «L’Esopo», «Wuz», «Cartevive», «Il Domenicale», «Leggere:Tutti», «MenSa. Culture e piaceri della tavola», «Contributi biblioteconomici». Fa parte del comitato di redazione di «ALAI. Rivista di cultura del libro», organo dell’Associazione Librai Antiquari d’Italia e della Collana “Piccola Biblioteca Umanistica”, edita da Olschki e del comitato scientifico de «la Biblioteca di Via Senato». È direttore editoriale della casa editrice Biblohaus di Macerata, specializzata in bibliografia e bibliofilia. Per l’editore Palladino di Campobasso ha diretto la Collana “DAT - Documenti d’Arte Tipografica”.
È autore di circa cinquecento pubblicazioni, tra le ultime: L’Aldo degli scrittori. La figura e l’opera di Aldo Manuzio nell’immaginario narrativo (secoli XVI-XXI), (Biblohaus, 2018), Metallibri. Latta, ferraglia & bulloni nell’editoria futurista (Biblohaus, 2018), Segnalibro (Babbomorto editore 2018) e Librai, librerie et amicorum. Appunti per una bibliografia (Biblohaus, 2018), Come e perché mantenere in perfetto disordine i propri libri (FuocoFuochino, 2019).