La parola terrorismo ha origine dal termine latino terror che significa alicui terrorem ferre, propriamente «portare terrore a qualcuno» ma anche «terrorizzare qualcuno».
Per parlare di terrorismo servono alcuni presupposti:
- manifestazioni in atti violenti di distruzione destinati a intimidire e terrorizzare la popolazione, provocando perdite umane e danni materiali;
- chi agisce – singoli o organizzazioni – non lo fa per interesse personale (vendetta, arricchimento o follia);
- i membri di un’organizzazione criminale cercano di commettere atti violenti senza essere identificati;
- l’atto terrorista è, seppur sui generis, di carattere politico dal momento che l’organizzazione pretende di distruggere l’ordine sociale e politico esistente o obbligare il potere a cambiare una decisione presa.
È possibile supporre l’esistenza di forme e/o atti di terrorismo in epoca antica? Sì, senza dubbio. Tuttavia si deve evitare di confondere le epoche e di cadere nell’errore di applicare aspetti e caratteri di questioni contemporanee alla storia antica.
Nel corso della storia romana annoveriamo vari episodi che possono essere considerati come «atti terroristici». La storiografia, fino a ora, li ha valutati meri «atti di guerra», ma una rilettura è necessaria.
Biografia dell'autore
Luca Montecchio

Luca Montecchio è nato a Roma, dove vive. Studioso che ha approfondito temi dall’antichità classica alla tarda, ha condotto le sue ricerche presso le Università di Roma, Bordeaux, Madrid, Berlino e Macerata. Attualmente è docente presso l’Università eCampus. Per la Graphe.it edizioni ha pubblicato tre monografie (sui visigoti, su papa Silvestro II e sui terroristi nella storia antica) e ha curato la pubblicazione di atti di convegni.