Anglofilia di Ignacio Peyró è un viaggio affascinante attraverso l'universo culturale britannico, presentato come un piccolo glossario sentimentale che svela l'essenza più profonda dell'Inghilterra.
L'autore spagnolo, diplomatico e scrittore raffinato, costruisce un ritratto intimo e colto della cultura inglese, esplorando quegli elementi che da secoli esercitano un fascino irresistibile sugli stranieri. Dalle tradizioni più radicate ai dettagli apparentemente insignificanti della vita quotidiana, Peyró traccia una mappa emotiva dell'anglofilia contemporanea.
Con stile elegante e ironico, il libro si configura come una guida non convenzionale per comprendere l'anima britannica, quella che si nasconde dietro stereotipi e luoghi comuni. La prefazione di Maurizio Serra aggiunge ulteriore prestigio a un'opera che dialoga con la grande tradizione della letteratura di viaggio e del saggio culturale.
Un glossario che non si limita a definire, ma racconta, interpreta e celebra quella particolare forma di attrazione culturale che lega l'Europa continentale al mondo anglosassone. Per lettori curiosi di cultura europea e tradizioni britanniche.
Nato a Madrid nel 1980, Ignacio Peyró ha studiato Lettere e biblioteconomia presso l’Università Complutense ed è Direttore dell’Instituto Cervantes di Roma, dopo aver diretto quello di Londra.
Giornalista politico e culturale, scrive per El País. Ha scritto per El Mundo, ABC e La Vanguardia. Ha fondato il giornale online The Objective e la rivista culturale Ambos Mundos. Ha diretto la Nueva Revista Digital ed è stato membro del Consiglio dell’agenzia di stampa EFE. È stato anche consigliere e speechwriter del Presidente del governo spagnolo.
Scrittore caratterizzato da una prosa di grande respiro, ha pubblicato diversi libri – tra cui le note di cucina, letteratura e vita Comimos y bebimos (2018), il diario Ya sentarás cabeza (2020) e la biografia di Julio Iglesias El español que enamoró al mundo (2025); ha curato, inoltre, la traduzione delle opere di Evelyn Waugh, Louis Auchincloss, J. K. Huysmans, Rudyard Kipling e Augusto Assía.
In ambito accademico ha tenuto lezioni e conferenze all’Università di Oxford, alla British Library, alla Fondazione Juan March e all’Università di Bologna. Collabora con la rivista culturale online Insula europea dell’Università di Perugia.
Foto | Daniel Ibáñez
Maurizio Serra (Londra, 1955) è un diplomatico, storico e scrittore italiano. Ha ricoperto incarichi di rilievo presso il Ministero degli Affari Esteri e come ambasciatore d’Italia all’UNESCO e all’ONU. Parallelamente alla carriera diplomatica, ha svolto un’intensa attività di ricerca e scrittura, dedicandosi in particolare alla biografia e alla storia della letteratura. Tra le sue opere più note: Malaparte. Vite e leggende (Marsilio, 2012, Premio Goncourt per la biografia), Antivita di Italo Svevo (Aragno, 2017) e L’Imaginifico. Vita di Gabriele D’Annunzio (Neri Pozza, 2019, vincitore del Prix Chateaubriand e del Prix de l’Académie des Littératures). Nel 2018 ha ricevuto il Prix de la Fondation Prince Pierre de Monaco per l’insieme della sua opera. Nel 2020 è stato eletto membro dell’Académie française, primo italiano a ricevere questo prestigioso riconoscimento.
Secondo l’autore, la generazione cresciuta negli anni Ottanta è l’ultima ad aver dato per scontato un concetto: se è inglese, è meglio. Il tè, la scuola, i trasporti, i tessuti ruvidi ma durevoli, la politica… “Per noi qualunque cosa – dice – sembrava nobilitarsi mostrando il suo passaporto british”. A smentirlo saranno i lettori e le lettrici di questo libro: fra loro ci sono di sicuro anche persone ben più giovani, eppure preda – complice forse qualche recente period drama – della fiamma, vistosa e universale, dell’anglofilia.
Rispetto alla scintillante novità delle “cose americane”, gli oggetti, gli atteggiamenti e le consuetudini del Regno Unito hanno silenziosamente affascinato gli europei per secoli: discuterne, scoprire chi ne ha parlato, apprendere aneddoti e curiosità sul popolo britannico è stato e rimane un passatempo graditissimo a molti cultori.
Questo libro ne dà ampia e soddisfacente occasione: attraverso un glossario tematico (da “Alcol” a “Young Fogeys”) ci permette di attraversare la cultura d’Oltremanica in tutte le sue sfaccettature, alcune note solo ai veri fan. Per esempio, sapevate che c’è una pillar box, l’inconfondibile buca delle lettere di memoria vittoriana, sull’isola di Cipro? Per non parlare di chi è stato a inventarla… Insomma, ogni pagina di questo volume divertirà e conforterà l’anglofilo che è in voi, avvolgendolo come una mantella di tweed.
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