La nostra cultura procede senza scrupoli alla colonizzazione spietata del mondo animale, producendo quella mentalità che fa ricorso, senza perplessità, alla vivisezione, alla caccia di tipo industriale, alla soppressione degli animali nocivi, degli insetti molesti e di quanto altro si frappone alla marcia dell’uomo verso il progresso e il benessere.
Cosa è rimasto dell’universo simbolico che tanta parte ebbe nella cultura medievale? Che resta della grande metafora che rappresentava il mondo animale per gli antichi?
L’animale, con la sua misura, si riavvicina all’uomo disintossicato dalla presunzione d’essere unica misura di tutte le cose, come messaggero d’una dimensione diversa da quella della legge scientifica e della convenzione quotidiana. Fuori della storia, della scienza, da ogni altra logica che ha avvilito l’uomo e l’ordine naturale, l’animale, come dicevamo, si ripresenta come il messaggero, se non di un cielo perduto, almeno d’un accordo con il mondo e con la vita, d’una salvezza possibile.
Sulla scia degli antichi bestiari, Carlo Lapucci va alla ricerca delle tracce della tradizione popolare e ci propone un catalogo in cui l’animale riemerge quale interlocutore dell’uomo che lo riscopre come compagno nel viaggio della vita.
Biografia dell'autore
Carlo Lapucci

Carlo Lapucci vive a Firenze dove si occupa di letteratura, linguistica e tradizioni popolari. Ha lavorato e collaborato con case editrici, partecipando come esperto alla trasmissione di Rai 2: La luna nel pozzo e come autore delle serie I verdi giardini della memoria e Cose dell'altro mondo.
Nel campo letterario ha esordito nel 1960 con una selezione di poesie presentate da Nicola Lisi su L'Approdo letterario cui ha fatto seguito, sulla stessa rivista, nel 1962, un'altra silloge presentata da Mario Luzi. Le successive raccolte sono confluite in Come la spiga accanto alla spiga (Lorenzo de’ Medici Press 2021). A queste si unisce l’opera Magia e poesia (Graphe.it 2022).
All’interno della sua vasta produzione narrativa ricordiamo La pianura e altri racconti (Le Samare1974), per il quale ebbe il Premio il Ceppo nuovo autore. Nella narrativa fantastica sono usciti, per i tipi di Francesco Rossi editore, Viaggio nell'Antimateria (2006) e Silicon Valley (2008) ridotta per teatro e rappresentata dalla compagnia stabile I ritrovati di S. Gimignano. Con lo stesso editore ha pubblicato, nel 2004, Teatro a buon mercato che raccoglie le sue opere teatrali. Inoltre le parodie, per le quali ha avuto Il premio Giusti per la satira 2002 sono in Pare quasi (Querce 2025).
Tra le numerose opere che ha dedicato alla linguistica e alle tradizioni popolari si segnalano: Dizionario dei modi di dire della lingua italiana (Garzanti 1993); Dizionario dei proverbi italiani (Le Monnier 2006, poi Mondadori 2007) che raccoglie 25.000 proverbi, prima opera di studio generale dei proverbi italiani. Particolare importanza ha la raccolta Fiabe toscane (Mondadori 1984), alla quale si sono aggiunti altri quattro volumi (editi da Polistampa). Numerose ricerche hanno riguardato settori specifici delle tradizioni: I proverbi dei mesi (con Anna Maria Antoni, Cappelli 1972), Indovinelli italiani (Valmartina 1977, poi Vallardi 1986), La Bibbia dei poveri (Mondadori 1985) e L’arca di Noè (Graphe.it 2022).
Tra i lavori più recenti si segnalano: Diario d’un istante (Le Samare 2019), La Biblioteca di Tarmakòden (Helicon 2019), La sapienza dell’ignoranza (Ibiskos 2020), Phaenomena et noumena (Le Samare 2021), Storia di Semetipsum (Helicon 2021), Stretta la foglia e larga la via (Polistampa 2024), Uniamoci, amiamoci (Graphe.it 2024).
La rivista Giornale di bordo, di storia, letteratura e arte ha dedicato alla sua opera l'intero numero del marzo 2003. Ha ricevuto i premi Fiorino d'Oro alla carriera (2018) e il Premio Casentino per la letteratura (2020).