Quella che si tenta in queste pagine è, in buona sostanza, una lettura critica del concetto e del fenomeno della violenza alla luce di alcune tra le più significative e penetranti riflessioni di tre filosofi contemporanei: Karl Jaspers, Hannah Arendt e Günther Anders.
«L’oggetto su cui richiama l’attenzione questo libro è insieme di interesse storico e filosofico: il Novecento, per capire quanto dell’enorme tasso di violenza che in esso gli uomini hanno causato e patito ha la possibilità di riversarsi nel nuovo secolo e toccare tutti noi, o non invece indurci, attraverso l’istanza della coscienza, ad apprestare gli strumenti per limitarla, o almeno per fronteggiarla. A questo proposito l’interrogativo è se la riflessione filosofica svolga un ruolo in questo senso, o non ne svolga nessuno, o peggio ancora assuma anch’essa una funzione illusoria» (dalla prefazione di Mario Martini).
Biografia dell'autore
Giuseppe Moscati

Giornalista pubblicista, scrive su riviste e pagine culturali di testate regionali e nazionali; per il quindicinale “Rocca”, di cui è redattore, cura una rubrica di letteratura contemporanea (“Nuova Antologia”) e una di filosofia e dintorni (“Maestri del nostro tempo”, insieme a S. Cazzato).