Settembre ci offre l'occasione di presentare tre titoli che incarnano perfettamente la nostra missione editoriale: restituire voce a chi l'ha perduta, esplorare mondi lontani con sguardo contemporaneo, e colmare vuoti culturali troppo a lungo trascurati.
Bestiario d'amore di Rossana Ombres torna finalmente disponibile dopo oltre cinquant'anni di oblio. Questa raccolta poetica straordinaria, vincitrice del Premio Viareggio 1974, rappresenta una delle voci più originali e misconosciute del Novecento italiano. La poetessa torinese ha creato un universo unico dove tradizione e sperimentalismo si fondono in una lingua carica di rimandi talmudici, cabalistici e mitologici. Nella collana Le mancuspie diretta da Antonio Bux, questa riedizione con postfazione di Andrea Breda Minello non è solo un omaggio, ma un invito a riscoprire un'opera dal valore capitale.
Con Archedemo e il mistero dei cocci di vaso, Alberto Magnani ci conduce nell'Atene del V secolo a.C. attraverso gli occhi del giovane Archedemo, ex allievo di Socrate trasformatosi in detective. Un giallo investigativo ambientato in un mondo classico ricostruito con grande accuratezza ma presentato in modo sorprendentemente umano e contemporaneo. Magnani, già autore di apprezzate biografie storiche per la nostra casa editrice, dimostra ancora una volta la sua capacità di rendere accessibile e avvincente il mondo antico.
Chiude il trittico Breve storia della bibliofilia femminile (XIV-XXI secolo) di Massimo Gatta, un'opera necessaria che colma una lacuna culturale significativa. Otto secoli di storia del collezionismo librario al femminile, da Eleonora d'Aragona a Vittoria de Buzzaccarini, raccontati attraverso un vasto corpus di fonti documentarie. Il volume, arricchito dai contributi di Hans Tuzzi e Carmen Verde e dalla ristampa anastatica del raro Donne bibliofile italiane di Giuseppe Fumagalli (1926), restituisce visibilità a figure troppo spesso dimenticate.
Tre opere diverse per genere e periodo, accomunate dalla volontà di recuperare memorie preziose e offrire nuove prospettive sui temi che esploriamo. Perché la buona editoria non è solo pubblicazione di testi, ma anche operazione culturale di riscoperta e valorizzazione.