Scorrendo le immagini della Via Crucis di Franco Morelli (1925-2004), mi sovvengono le parole che padre Turoldo disse in uno dei suoi ultimi interventi: «Non esiste un’arte religiosa e un’arte laica: esiste l’arte, oppure no». Forse proprio questa Via Crucis, un cammino così poco religioso e così poco laico a un tempo, è osservatorio privilegiato sulle possibilità date all’uomo di rinvenire un senso: un cammino fino al definitivo “tutto è compiuto”, dove ognuno partecipa senza accorgersene al riscatto del proprio senso. (don Saverio Finotti)
Il Gesù di Morelli è forte e composto, sobrio. Ispira sicurezza anche quando sta per cadere. Quando cade, lo fa quasi con leggerezza, per non spaventarci. È intimamente convinto di star facendo l’unica cosa giusta: per amare gli uomini deve morire da uomo. La croce è il vertice della misericordia divina. Proprio perché sembra inutile. Il commento di don Saverio Finotti è attento e profondo. (monsignor Vincenzo Paglia)
Biografia dell'autore
Saverio Finotti

Saverio Finotti (Milano 1969) è stato ordinato sacerdote nel 2000 per la Diocesi di Ferrara-Comacchio. Licenziato in teologia a Bologna presso lo Studio Teologico Domenicano, nel 2004 ha iniziato il corso di dottorato all’Angelicum di Roma per poi concluderlo alla F.T.E.R. di Bologna nel 2008. È Padre Spirituale del Seminario dell’Ordinariato Militare a Roma.
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