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È morto Walter Pedullà, socialista fino alla fine

È morto Walter Pedullà, socialista fino alla fine È morto Walter Pedullà, socialista fino alla fine
È morto Walter Pedullà, socialista fino alla fine

Se n’è andato a 94 anni dopo una vita fatta di coerenza – quella per le simpatie socialiste mai abbandonate – ma anche di intelligenza e curiosità, interessato com’era agli aspetti più rivoluzionari e innovativi del Novecento tanto da farsi spesso interprete e traghettatore delle avanguardie storiche e artistiche. Walter Pedullà, calabrese di nascita che varcò lo Stretto per laurearsi a Messina e poi risalì la penisola insegnando alla Sapienza di Roma, si occupò di storia per tutta la vita. Ma al tempo stesso coltivò anche diversi altri interessi, come il giornalismo e la letteratura.

 

Lo scrittore “pedullato”

L’amore per la storia e per la letteratura spesso procedono a braccetto, specie se, come nel caso di Pedullà, vengono vissute come espressione rispettivamente dell’azione e del pensiero umano. E infatti il nostro, oltre ad aver fatto parte delle giurie dei più prestigiosi premi letterari, dallo Strega al Campiello per citarne solo un paio, ha firmato numerosi libri di critica letteraria, specializzandosi in monografie sui suoi autori preferiti quali Svevo, Gadda e Palazzeschi. Assieme ad alcuni altri pregevoli intellettuali come Manganelli o Malerba, fonda la Cooperativa Scrittori – di cui arriva anche a ricoprire la carica di vicepresidente – con la quale riesce a recuperare testi e promuovere opere altrimenti perdute, oltre a proseguire sulla scia della sperimentazione e dell’avanguardia letteraria. Acuto osservatore della realtà fino in tarda età, nel 2001 fonda ben due riviste letterarie: L’Illuminista e Il Caffè illustrato.

 

Altre esperienze sempre alla ricerca del nuovo

Dal 1962 al 1980, Walter Pedullà fa le sue esperienze da giornalista professionista collaborando per Il Messaggero, L’Unità, Italia Oggi e Il Mattino; particolarmente proficua, inoltre, la collaborazione con il quotidiano socialista L’Avanti! del quale è critico letterario. La sua formazione storica gli consente anche curare i dodici volumi di La Storia generale della letteratura italiana edita da Rizzoli e Motta nel 1999 e poi ristampata in versione economica da L’Espresso diciassette anni dopo. Nel 1992, per un anno, diventa presidente della Rai e dal 1995 al 2001, invece, ricopre la carica di presidente del Teatro di Roma.

 

Il pallone di stoffa

Pubblicato da Rizzoli nel 2020 con il sottotitolo Memorie di un nonagenario questo libro che potremmo definire un romanzo saggio oppure un saggio romanzato, in effetti è un po’ il testamento spirituale e letterario di Pedullà, nonché un’occasione per ripercorrere con l’autore la sua vita e il secolo di storia che l’ha attraversata. Dalla povertà del sud della sua infanzia alla scuola e all’università, dalla militanza socialista alla politica fatta nei palazzi, sono pagine di aneddoti che cuciono squisitamente la storia personale alla grande storia, riportate entrambe sempre con garbo e ironia. Perché Pedullà, anche ora che non c’è più, vorrebbe essere ricordato come l’uomo della commedia, quale è sempre stato, non come l’uomo della tragedia, quale non è stato mai.

 

Foto | screenshot da Youtube


 

L'autore: Roberta Barbi
Roberta Barbi Roberta Barbi è nata e vive a Roma da 40 anni; da qualche anno in meno assieme al marito Paolo e ai figli, ancora piccoli, Irene e Stefano. Laureata in comunicazione e giornalista professionista appassionata di cucina, fotografia e viaggi, si è ritrovata da un po’ a lavorare per i media vaticani: attualmente è autrice e conduttrice de “I Cellanti”, un programma di approfondimento sul mondo del carcere in onda su Radio Vaticana Italia. Nel tempo libero (pochissimo) si diletta a scrivere racconti e si dedica alla lettura, al canto e al cake design; sempre più raramente allo shopping, ormai rigorosamente on line.

Guarda tutti gli articoli scritti da Roberta Barbi

Parabola sub

di Luciana Frezza

editore: Graphe.it

pagine: 72

La parabola sub è la vicenda esemplare di chi sta sotto, di chi sta sott’acqua, di chi non è interessato alla superficie delle cose.

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