In occasione della seconda edizione (rivista, corretta e aggiornata) del saggio di storia dal titolo Le persecuzioni contro i cristiani nell'Impero romano. Approccio critico ripubblichiamo l'intervista che facemmo all'autore ai tempi della prima edizione (2009).
L'autore – Raúl González Salinero – passa al vaglio del metodo storico le notizie in nostro possesso sulle persecuzioni e ne traccia un profilo estremamente interessante. Vengono, così, a sgretolarsi molti miti sulle persecuzioni (quantità di martiri, fiumi di sangue, ferocia dei persecutori, zampino degli ebrei) che molte volte ci sono stati propinati, sia da un filone hollywoodiano sia da maestri/professori (e mettiamoci anche catechisti) poco critici e non aggiornati. La prefazione del libro è del professor Mauro Pesce, esimio studioso di storia del cristianesimo.
Intervista a Raúl González Salinero
Abbiamo rivolto alcune domande all'autore, Raúl González Salinero, chiedendogli di illustrarci un po' i punti salienti del suo studio.
Come mai un nuovo studio sulle persecuzioni ai cristiani? Non è stato già detto tutto?
È stato detto tutto quello che la storiografia di vecchio stampo desiderava e poteva dire sulle persecuzioni contro i cristiani nell’Impero romano. Nonostante il progresso degli ultimi decenni della storiografia attuale nell’analizzare i grandi temi storici che esigevano nuove interpretazioni, l’importante questione delle delicate relazioni tra i cristiani e lo Stato romano ha continuato a essere ancorata agli stereotipi creati artificialmente dalla storiografia tradizionale, profondamente condizionata dall’apologetica cristiana. Senza ignorare gli aspetti peculiari ben messi in luce da questa tradizione storiografica e che, giustamente, possono essere assunti come veritieri, era necessaria una sintesi concisa e critica di questo fenomeno storico in tutte le sue dimensioni (cause e ragioni, svolgimento e conseguenze) facendo pulizia di quei luoghi comuni che non sono sostenuti dalle fonti antiche né resistono a una minima analisi coerente e obiettiva.
Quali sono i punti innovativi del tuo studio?
Credo che il più grande pregio di questo libro risieda nel presentare il fenomeno delle persecuzioni totalmente scevro da tutti quei fronzoli che impedivano di vederne con chiarezza la realtà storica. Tale nuova ottica può osservarsi soprattutto nelle questioni quali lo studio della vera dimensione e significato del martirio o nell’analisi dell’inconsistenza storica della supposta partecipazione attiva degli ebrei nelle persecuzioni pagane contro i cristiani.
Secondo te, quali altri aspetti della storia del cristianesimo avrebbero bisogno di un ulteriore approfondimento?
Ritengo che sia necessario approfondire meglio quel lungo e intricato processo attraverso il quale le chiese cristiane, a partire dal trionfo della corrente paolina e nonostante le persecuzioni, sono riuscite ad adattarsi perfettamente alle strutture della società romana fino a uscirne tanto rafforzate agli inizi del secolo IV da inaugurare una nuova epoca storica.
Passando alla letteratura in genere: potresti consigliarci qualche autore spagnolo (tradotto in italiano) che secondo te dovremmo leggere?
Sfortunatamente non ci sono molti autori spagnoli contemporanei le cui opere sono state tradotte in italiano. Tuttavia citerei due libri magnifici: il primo è di Ramón Teja (docente di storia antica presso l’Università di Cantabria): Olimpiade. La diaconessa (traduzione di A. Bertozzi Bertelli e S. Colafranceschi), Jaca Book, Milano, 1997. Il secondo è di Natalio Fernández Marcos (docente nel CSIC: il Consiglio Nazionale delle Ricerche spagnolo): La Bibbia dei Settanta. Introduzione alle versioni greche della Bibbia (traduzione di Donatella Zoroddu), Paideia, Brescia, 2000. Infine l’opera di Gonzalo Puente Ojea (che è stato anche ambasciatore di Spagna presso la Santa Sede), Fe cristiana, Iglesia, poder, Siglo XXI, Madrid, 1992 ancora non tradotto in italiano.
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