Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Intervista a Lidia Fogarolo, autrice del saggio Grafologia e sessualità

Intervista a Lidia Fogarolo, autrice del saggio Grafologia e sessualità Intervista a Lidia Fogarolo, autrice del saggio Grafologia e sessualità
Intervista a Lidia Fogarolo, autrice del saggio Grafologia e sessualità

Abbiamo intervista a Lidia Fogarolo, autrice del saggio Grafologia e sessualità. Un’analisi psicologica, sociale e culturale del comportamento sessuale per capire meglio questo suo nuovo lavoro e quale sia il rapporto tra grafologia e sessualità.

Partiamo dal titolo: “Grafologia e sessualità”. Quali dimensioni della sessualità può effettivamente cogliere la grafologia?
Si tratta di aspetti davvero molto concreti, tangibili, verificabili. Utilizzando precisi indicatori segnici, individuati dal grafologo italiano Girolamo Moretti, è possibile – ad esempio – cogliere la spinta passionale di coloro che sentono il fuoco dell’attrazione accendersi immediatamente al loro interno, che li porta a esternare il loro sentire senza alcuna mediazione, cosa che succedeva, ad esempio, a Napoleone e a Proust, in un’unità che collega il corpo ai sentimenti. Oppure l’affettività languida che tende all’egocentrismo, tipica del segno Pendente molto accentuato, indice di un bisogno di fusione – fisico e psichico – basato sull’assimilazione. Questo tipo di affettività, molto frequente nell’800, ha cominciato a diminuire, nel nostro contesto sociale, a partire dalla seconda metà del ‘900. Oggi la scrittura con il segno Pendente sopra media è davvero una rarità.

Questa precisazione ci porta al sottotitolo del libro: la grafologia come strumento di indagine “psicologica, sociale e culturale del comportamento sessuale”. È davvero possibile, tramite la grafologia, entrare in queste distinzioni?
Non solo è possibile, ma è inevitabile in quanto l’individuo si sviluppa all’interno di un contesto sociale ben preciso. Questo fa sì che condividiamo aspetti della personalità tipici della nostra epoca, impensabili in altre. La personalità in parte è il prodotto della nostra unicità; ma questo non ci deve far dimenticare che una parte è il prodotto dell’ambiente in cui viviamo. Nello specifico, la sessualità che si vive oggi non è la stessa di duecento anni fa, dato che i segni di aggressività (angoli) e di domino (Intozzata I modo) si sono molto affievoliti rispetto al passato. In generale la sensibilità delle persone è più delicata, come si vede anche nella produzione letteraria e cinematografica, quanto meno perché viene dato molto spazio alle dinamiche relative ai sentimenti.

Com’è nata l’idea della copertina?
È il frutto di un dialogo a tre: l’autrice del libro, cioè la sottoscritta, la persona che ha curato la grafica, Eugenia Paffile, e l’editore, Roberto Russo. Proprio perché il libro ha un’impostazione molto concreta, sentivo che l’immagine di copertina, per riflettere veramente i contenuti del libro, doveva contenere un richiamo esplicito alla carne, e non un riferimento simbolico alla sessualità. A un certo punto mi sono imbattuta nel quadro di Franz von Stuck, Il bacio della Sfinge, che prima non conoscevo. È talmente intensa l’immagine, che, prima di adottarla, ne abbiamo discusso a lungo. Poi, alla fine, è piaciuta a tutti e tre, e oggi ritengo che sia l’immagine perfetta, non solo per quanto riguarda le tematiche grafologiche, ma anche per quel che riguarda la visione del maschile e del femminile.

Potrebbe chiarire quest’ultimo punto? In che senso la visione di Edipo e la Sfinge di von Stuck hanno a che fare con la nostra visione del maschile e del femminile?
Ci sono molti artisti che hanno affrontato questo tema mitologico. In linea con la tradizione, abbiamo varie versioni di Edipo che interroga la Sfinge, vale a dire il mistero della sua parte in ombra costituito dal femminile. Si tratta di un processo psichico che contiene dei pericoli, in quanto – come dice Jung – per l’uomo l’incontro con l’Anima (e per la donna con l’Animus) può essere un percorso estatico, ma anche portatore di caos, perché si entra in contatto con il proprio opposto psichico, che – almeno all’inizio – non può che essere totalmente incomprensibile. Per questo tra Edipo e la Sfinge gli artisti hanno sempre posto una precisa distanza fisica. Da questo punto di vista il quadro di von Stuck rappresenta una rottura della dinamica tradizionale: è la prima volta che la Sfinge esce dalla sua proverbiale riservatezza, enigmaticità e pericolosità, e bacia Edipo. In altri termini, ciò che prima l’uomo viveva come pericoloso, ora mostra il volto dell’amore. Mi auguro che von Stuck abbia veramente colto un nuovo spirito che regola i rapporti tra uomini e donne.

Sfogliando il testo, si nota che le scritture portate come esempi sono soprattutto maschili. Come mai?
La risposta è molto semplice: non vi è alcun dubbio sul fatto che, sia per gli uomini sia per le donne, il testosterone è il carburante chimico che fa funzionare il motore sessuale del cervello. Tuttavia, anche se il meccanismo è identico, c’è un’enorme differenza nella quantità di testosterone prodotto: gli uomini, in media, ne hanno da dieci a cento volte più delle donne. E questo ci fa capire perfettamente perché la prostituzione sia definita il mestiere più antico del mondo, che non accenna ad avere flessioni nella domanda.
Al di là di questa constatazione ovvia, la scelta di privilegiare le scritture maschili si è imposta anche per un’altra ragione: gli uomini sono più disposti a sperimentare la sessualità sotto le sue diverse forme, e quindi le scritture sono più differenziate. Ad esempio, la passionalità estrema data dal segno Slanciata, per cui uno si gioca tutto per dare spazio al vortice amoroso che lo attraversa, è una caratteristica di personalità che si può trovare – almeno fino a qualche decennio fa – solo nelle scritture maschili; e lo stesso vale per l’intenerimento erotico dato dal segno Aperture a capo delle A e delle O. Pertanto sul piano didattico, le scritture maschili si prestano meglio per dimostrare l’ampio range di variabilità individuale collegato all’espressione della sessualità.
Anche il sottolineare con forza l’esigenza della castità ai fini “spirituali”, che va contro la spinta ormonale maschile, può rientrare in questo filone: una scelta estrema di esclusione di una parte importante di sé.

E per quanto riguarda le scritture femminili, è emerso qualcosa di significativo nella sua ricerca?
Qualcosa di estremamente significativo, a mio avviso: le donne che ho analizzato nel libro, famose per essersi avventurate in un percorso di sperimentazione sessuale che apparentemente può sembrare simile a quello maschile, come la scrittrice Anaïs Nin, in realtà l’hanno fatto mantenendo un approccio completamente diverso, basato sulla protezione del cuore. Quindi esteriormente, sul piano corporeo, avviene la fusione sessuale; interiormente c’è un distacco emotivo, ben segnalato dalla presenza di segni legati all’analisi (Staccata), all’ipercritica (Larga tra parole), alla freddezza del sentimento (Aste rette). Una significativa eccezione è rappresentata da Eleonora Duse, passionale ma anche molto impositiva; quindi necessariamente entrava in rotta di collisione con gli uomini amati per via della sua tendenza a dominare.
L’abbandono passionale senza la protezione del cuore è un comportamento che si sono autorizzati per molto tempo solo alcuni uomini, cosa facilmente dimostrabile attraverso la grafologia. Mentre le donne hanno fatto da sponda al desiderio maschile, anche nella trasgressione, com’è successo nel caso del libro Histoire d’O, scritto da una donna, Dominique Aury, per compiacere il desiderio del suo compagno, Jean Paulhan.
Anche questo sta cambiando, nel senso che si cominciano a trovare scritture passionali femminili: vale a dire “io seguo esclusivamente la mia passione” (che non è il sentimento) “e non mi curo di ciò che può dire il mondo”. Un percorso più difficile per una donna che per un uomo, per ragioni anche ormonali: gli estrogeni sono gli ormoni della relazione, il testosterone spinge maggiormente in direzione dell’individuazione.

In che rapporto si colloca questo libro sulla sessualità con il suo precedente, pubblicato sempre per la Graphe.it, dal titolo ”Perché gli opposti si attraggono e i simili si comprendono?”
Sono due approcci diversi, anche se hanno un interesse comune, che è quello di scoprire in base a quali criteri si scelgono le persone e che cosa scatta sul piano fisico.
Il motivo conduttore del libro Perché gli opposti si attraggono e i simili si comprendono? è quello di mettere a fuoco le ragioni dell’attrazione mentale, fisica ed emotiva altamente selettiva che risponde alle leggi della compensazione psichica. Questo è il campo della psicologia. Come notava l’etologo Konrad Lorenz, neanche gli animali si accoppiano con chiunque, ma procedono in conformità a un criterio di riferimento antico come il mondo, basato sul “mi piace / non mi piace”. E sulla questione dei gusti, com’è noto, apparentemente non si può sindacare. L’argomento del libro Perché gli opposti si attraggono è invece una confutazione di questa apparente impossibilità di capire che cosa condiziona la scelta basata sul “mi piace”, in quanto – specialmente quando le persone sono psichicamente molto polarizzate – è possibile definire quale sarà il criterio messo in campo nella selezione del partner.

Vuol dire che il libro sulla sessualità non si occupa del problema della scelta del partner?
Il libro sulla sessualità ha un approccio diverso perché è centrato sulla comprensione dell’individuo in sé, e non della dinamica relazionale. L’interesse è quello di differenziare la spinta motivazionale che è alla base del comportamento sessuale, e la qualità specifica della risposta. Nel caso della spinta motivazionale, oltre agli aspetti già accennati dati dai segni Slanciata, Pendente e Apertura a capo delle O e delle A, ci sono molti altri segni che mi permettono di capire in che modo viene vissuta la sessualità. Analizzando la pressione, ad esempio, posso capire con quale intensità la personalità sente il richiamo del piano della materia (scrittura Marcata), il bisogno di domino su di essa (Intozzata I modo) e l’intensità della risposta emotiva (Intozzata II modo).
In base allo stesso principio, se la scrittura riflette un’accentuazione nella direzione opposta, vale a dire il tracciato è evanescente (Filiforme), è chiaro che quella personalità mi sta mostrando il suo rifiuto di entrare in contatto con il piano più materiale, cosa che si riflette direttamente sul suo modo di vivere la sessualità.

Il libro richiede delle conoscenze specifiche di natura grafologica da parte del lettore?
L’argomento è strutturato in modo da trasmettere in modo intuitivo il significato dei segni grafologici di cui si parla e le implicazioni che esse hanno sul piano del comportamento sessuale. Pertanto non richiede una conoscenza grafologica specialistica; richiede però, come sottolineo spesso, un interesse per la psicologia e una disposizione a capire la varietà e la ricchezza del comportamento umano.
Anche gli esempi presentati, per la maggior parte di personaggi famosi, hanno lo scopo di facilitare la comprensione del legame segno-significato. I personaggi che appartengono all’immaginario collettivo, quali Picasso o Hitler, si prestano molto bene a concretizzare quelle riflessioni di natura psicologica e sociologica cui facevo riferimento prima. Ad esempio è interessante vedere che un sex symbol come Rodolfo Valentino, che faceva impazzire le donne, era un uomo molto educato e cortese, ma di fatto privo di qualsiasi potenziale erotico. E questo genera lo stesso stupore che è sorto quando si è scoperto che altri famosi attori, sempre molto amati dalle donne e considerati simboli del loro uomo ideale, nella loro vita privata erano invece interessati maggiormente agli uomini.

Nell’ultimo capitolo affronta il legame fra erotismo e pornografia: ci sono indicazioni grafologiche anche su questo tema specifico?
Diciamo che ci sono delle prevedibilità. Ad esempio, il masochismo con il suo desiderio di sottomissione all’essere amato, entra nel gioco del segno Pendente, che caratterizza in modo intenso la scrittura di chi ha dato il nome a questa forma di espressione sessuale, Leopold von Masoch.
Un altro aspetto della sessualità molto visibile nella scrittura è se questa dimensione è connessa con gli altri aspetti della personalità, quali l’affettività, o viaggia da sola. Quando un individuo ha perso ogni capacità di relazione, e comunque sente la spinta legata al testosterone, va da sé che il sesso a pagamento diventa quasi l’unica modalità che riesce a gestire.
A mio avviso, però, il problema della pornografia ha degli aspetti molto articolati, che rifuggono da eccessive semplificazioni, perché richiedono una comprensione delle dinamiche legate all’immaginario più profondo degli uomini e delle donne. La sessualità non è una semplice espressione corporea collegata ai sentimenti positivi che proviamo verso qualcuno, ma risponde a richiami legati anche all’espressione del potere: il potere della donna (o del principio femminile) di far crollare le strutture consolidate dell’uomo, in modo da fargli sperimentare altri aspetti di sé; e il potere dell’uomo (o del principio maschile) di fecondare il movimento di relazione che appartiene al femminile, creando un punto focale. Questo perché la sessualità è un’unione di principi creativi. Una tematica, secondo me, affascinante e un motivo ulteriore per leggere il libro!

Intervista a cura di Giuseppina Morrone

Foto | Anna Fogarolo

Grafologia e sessualità

Un’analisi psicologica, sociale e culturale del comportamento sessuale

di Lidia Fogarolo

editore: Graphe.it

pagine: 216

Un’analisi psicologica, sociale e culturale del comportamento sessuale

Inserisci un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati con un asterisco*

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.