Le ore in testa di Luisa Sparavier scoccano, vibrando come frecce dalla punta acuminata, la traiettoria precisa, l’obiettivo subito e puntualmente colpito.
Le ore in testa
Un arco, quello della poetessa friulana, che mira senza tentennamenti o incertezze al cuore molteplice delle cose, fermandone ogni volta, con parole che restano indelebilmente incise nel lettore, l’essenza. Impossibile, una volta risalite e ridiscese le scale del Tempo o, se preferite, della memoria, lasciarsi alle spalle quell’eterno ed effimero presente che ce lo rende irresistibilmente vivo, che ci accompagna dal nostro primo vagito fino all’ultimo estremo respiro.
Così ecco che l’olmo che danza nel dolce, malinconico vento di settembre allarga la sua tremante ombra fino a noi, mettendoci in serrata conversazione con lo sguardo fondo e limpido del poeta. Sguardo che apre a ogni ora del giorno, della notte (la sua disponibilità è, infatti, infinita) cancelli, socchiude porte e finestre, rivelando di volta in volta verità dolorose, istanti dal sapore dolceamaro e lotte spietate che si consumano quotidianamente in un mondo sempre più pericolosamente in bilico, tagliato tragicamente in due.
La bellezza del mondo del resto, scriveva Virginia Woolf quasi un secolo fa, ha due tagli. Uno di gioia, l’altro d’angoscia e taglia in due il cuore.
Una percezione che la poesia della Sparavier rende particolarmente viva, muovendosi in quell’eterno cerchio danzante, dove la luce ogni giorno accoglie (quasi amorevolmente, quasi teneramente) la propria instancabile compagna di viaggio: l’ombra.
Un libro bello anche esteticamente
La raccolta Le ore in testa di Luisa Sparavier è un’edizione dove la poesia diventa una limpida analisi (e ricerca) della propria essenza, della vita, delle cose piccole e grandi che nel bene (e nel male) la nutrono nella sua mossa e inarrestabile quotidianità.
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