An tempore nostro cum Latinis auctoribus colloqui liceat, praesertimque an poetice id fieri possit, dubitari solet. At procul dubio possumus, luculente viro docto Michaele ab Albrecht testante, commerciis cum auctoribus Latinis habitis per litteras atque colloquia, quae vir doctus Aldus Setaioli Italice vertit. Ne ambigas, de còrpore poetico loquor, quod Ad scriptores Latinos inscribitur, nuper ad bibliopolas misso. Adtende, quaeso, si plura discere cupis.
[Possiamo dialogare oggi con i classici latini? E possiamo farlo ricorrendo alla poesia? Sì, senza dubbio, come dimostra il professor Michael von Albrecht nelle sue lettere e dialoghi rivolti ai classici latini tradotti in italiano dal professor Aldo Setaioli. Di cosa sto parlando? Della silloge Ad scriptores latinos che ora mandiamo in libreria. Presta attenzione se vuoi saperne di più].
Ad scriptores Latinos
Presentiamo una raccolta poetica veramente particolare. Si tratta di Ad scriptores latinos, una serie di lettere e dialoghi scritti in latino dal Michael von Albrecht, studioso di fama mondiale, e tradotti mirabilmente in italiano dal professor Aldo Setaioli.
In tutto sono quattordici testi, tra colloqui e lettere, che rappresentano ideali missive ai più grandi scrittori di Roma. Sono scritti in impeccabili esametri latini e resi in italiano con il verso tradizionalmente impiegato nella letteratura italiana per tradurre poemi in esametri: l'endecasillabo sciolto.
Non entro nel dettaglio perché, per citare un poeta contemporaneo molto caro a noi della Graphe.it, vale a dire Mario Quintana, spiegare la poesia è ucciderla, ma vorrei sottolineare solo che non è un mero esercizio di stile questo testo. L'attualità, per esempio, è molto presente, tanto che c'è anche Donald Trump…
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