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Vespro di Natale, la poesia di Sebastiano Satta

Vespro di Natale, la poesia di Sebastiano Satta Vespro di Natale, la poesia di Sebastiano Satta
Vespro di Natale, la poesia di Sebastiano Satta

I libri della collana Natale ieri e oggi contengono, come è noto, un racconto natalizio del passato e uno dei nostri giorni. I testi sono introdotti da una poesia. In Emozioni di Natale, che raccoglie i testi di Cordelia e Piergiorgio Pulixi, la poesia introduttiva è di Sebastiano Satta (1867-1914) e ha per titolo Vespro di Natale.

 

Incappucciati, foschi, a passo lento
tre banditi ascendevano la strada
deserta e grigia tra la selva rada
dei sughereti, sotto il ciel d’argento.
 

Non rumori di madre o voci il vento
agitava per l’algida contrada.
Vasto silenzio. In fondo, Monte Spada
ridea bianco nel vespro sonnolento.

 

O vespro di Natale! Dentro il core
ai banditi piangea la nostalgia
di te, pur senza udirne le campane:

 

e mesti eran, pensando al buon odore
del porchetto e del vino, e all’allegria
del ceppo, nelle loro case lontane.

 

La poesia Vespro di Natale di Sebastiano Satta è tratta dai Canti barbaricini (La vita letteraria, Roma 1901).

 

Foto | Il monte Spada in Sardegna / Max.oppo [GFDL o CC BY-SA 3.0], da Wikimedia Commons


Emozioni di Natale

editore: Graphe.it

pagine: 68

Due racconti su come il Natale possa emozionare ancora oggi, nonostante in molti lo definiscano solo una festa commerciale.

Commenti dei lettori

  1. piero scrive: il: 11 feb 2023, alle: 22 : 21 : 25
    La poesia recita "Non rumore di mandrie o voci" Mandrie, ovvero gruppi di grandi animali ( cavalli, mucche ecc), Non madre.
  2. antonella scrive: il: 15 dic 2022, alle: 19 : 13 : 05
    Non rumori di mandre

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