Siamo lieti di annunciare che Gianfranco Lauretano ha vinto il Premio in memoria di Rosanna Lupi e Paola Lucarini all'interno del prestigioso Premio Letterario Camaiore – Francesco Belluomini 2024, con il suo libro Questo spentoevo, pubblicato nella collana Le mancuspie diretta da Antonio Bux.
Nel cuore delle parole di Lauretano c’è un’armonia nascosta, un flusso musicale che pochi poeti riescono a catturare. In Questo spentoevo, Lauretano segue le orme di Giorgio Caproni, portando in scena un’opera che affonda le radici nell’arte di un maestro e si distingue come un’entusiasmante esplorazione dell'universo poetico.
Chiosa Michele Brancale, presidente della Giuria: “Doveroso e con gratitudine il ricordo di Rosanna Lupi che ha guidato il Premio dopo Francesco Belluomini, e di Paola Lucarini, poetessa, animatrice culturale e amica, che a lungo ha condiviso la cura del Camaiore”.
Rosanna Lupi è stata Presidente del Premio Belluomini e figura centrale nel panorama culturale della Versilia, ricordata per il suo impegno e la sua passione per la letteratura.
Paola Lucarini, poetessa e critica letteraria, ha contribuito in maniera significativa alla cultura poetica italiana. Presidente dell'Associazione culturale "Sguardo e Sogno", ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui la Laurea Apollinaris Poetica. Ha fatto parte della giuria del Premio Internazionale Camaiore-Francesco Belluomini.
Questo riconoscimento è un tributo alla memoria di due figure straordinarie e un'ulteriore conferma del talento di Gianfranco Lauretano, la cui opera continua ad affascinare il mondo letterario.
La motivazione del Premio
A seguire il motivo per cui è stato assegnato il Premio in memoria di Rosanna Lupi e Paola Lucarini a Gianfranco Lauretano:
Per Questo spentoevo, Gianfranco Lauretano ha lavorato a una scelta ritmica sorprendente, a una musicalità forte e a un uso della parola che va ben oltre i soliti canoni classici: in questo senso va anche la direzione di seguire le orme di Giorgio Caproni. Protagonista dell’opera è un’anima irrequieta e devastata che, non più muta, assiste allo sfacelo di questo nostro tempo: un tempo al quale neanche Dio vuole partecipare perché preferisce rimboccarsi le maniche e lavorare ancora, andare dove c’è bisogno di lui… e poi c’è l’omaggio a Leopardi, alla bellezza e all’amore che, incessantemente, continuano a comparire nella nostra vita, nonostante tutto. E a quell’Amore Lauretano vuole dare del Tu, forse per sentirlo vicino, un Amore immenso fatto di umano e divino, di carne e spirito, di uomini e di Dio. La chiusa è straordinaria nel momento in cui il nominare Gesù diventa l’occasione per sentirne il suono della parola, cantare il suo nome, il nome del vero autore.
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