Da amante dei gatti – ne ho due: Sissi e Geremia – sono rimasto colpito dall’animo di Peg, la cui vita ho narrato nella biografia Lady Peg. Ebbene, lei, un cane, ha contribuito ad alleviare le sofferenze di tanti gatti! Lo trovo bellissimo!
Leggiamo insieme alcuni passi riguardanti il rapporto di Peg con le tigri da appartamento:
«Nel corso degli anni le esibizioni pubbliche di Peg fruttarono all’incirca dodici milioni di lire! Tutto il denaro guadagnato venne interamente devoluto in beneficenza: opere pie, missioni, colonie per bambini indigenti, canili e gattili. Secondo il settimanale Gente dell’ottobre 61, in occasione di uno dei tanti spettacoli di beneficenza, le chiesero “se sapeva che in questo caso il bene era fatto ai gatti. Peg rispose laconicamente: sì”. Identico “sì” alle domande “Sai che cosa sono i gatti?” e “Sai che solitamente gatti e cani non vanno d’accordo?”. Giunti a “Perché cani e gatti sono nemici?”, dopo aver tergiversato, Peg tagliò corto scrivendo: “Trovo meglio lasciar perdere”».
Che dire… malgrado l’atavica frizione esistente fra cani e gatti, la cagnolina sapiente andava oltre… Mi congedo da voi con un passo dell’intervista a Peg di Dino Buzzati per il Corriere della Sera del 1959:
«Sabato Peg offrirà all’hotel Continental, su invito della Lega per la difesa del gatto, una delle sue esibizioni a beneficio appunto dell’asilo milanese dei gatti: poveri gatti senza famiglia e bisognosi, che aiutare è un’autentica opera di carità…»
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