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Odisseo e le onde dell'anima, un libro che fa pensare

08.05.2013

Vi è mai capitato di leggere un libro che vi lascia irrimediabilmente avvolti nel bisogno impellente di “pensare”? Sì, di pensare. Pensieri astratti che si mescolano e riesumano le domande della vita, quelle che mai trovano risposte capaci di… alleviare.

Ebbene, se il turbamento di un simile stato d’animo vi attrae, non privatevi di Odisseo e le onde dell’anima, scritto da Roberto Fantini e pubblicato in questi giorni dalla Graphe.it.

L’autore – filosofo, insegnante, artista, letterato – non è nuovo alle pubblicazioni che stimolano le riflessioni (talvolta anche scomode); l’ultima sua opera – prima di questa – si intitola Il cielo dentro di noi: una raccolta di testimonianze sui diritti umani, anch’essa edita dalla Graphe.it, che ha saputo lasciare il segno nei lettori.

Ma Fantini, nelle sue pubblicazioni è solito lasciare – forse anche involontariamente – il segno, credetemi, e il suo nuovo Odisseo ne è la dimostrazione. Tra le pagine impregnate di salsedine e colori, di profumi nostalgici e orizzonti di nuvole, il poetico e amaro vagabondaggio di un’anima irrequieta, coraggiosamente spaventata, ci apparirà familiare: non è forse vero che noi tutti apparteniamo o alla categoria di chi aspetta, di chi rimane a terra, o a quella di chi va per mare alla ricerca d’altro? Impossibile non ritrovare qualcosa di noi in frasi come: Non commettere l’errore di chiamare desiderio di conquista il brivido della fuga, o in una verità amara come: Quando si attende qualcuno, si attende l’arrivo di qualcun altro.

C’è chi va, c’è chi attende, la delusione è alle porte, e lo sono le aspettative del sogno, ma può essere alle porte anche la sorpresa, il nuovo che ciba un’anima inquieta. Questo “racconto marinaro” è un viaggio che tutti ci accomuna, dove il ricordo è cagna rabbiosa che strappa le vene, e la vita è una continua estenuante ricerca in cui “casa” può divenire termine astratto o meta, a seconda della nostra indole o natura. Per l’Odisseo di Fantini, il viaggio è l’insieme di anime ricercatrici di verità negate, per noi lettori forse è proprio il sogno, la speranza che ci fa “partire”, o l’illusione che ci fa restare a terra perché niente sia disilluso.

E, queste pagine, rivelano l’indiscussa capacità dell’autore di dipingere non solo con il pennello (dal 2004 si dedica alla pittura) ma anche con la penna; è sufficiente sfiorare quelle descrizioni di isole di case bianche, di vele che si tendono affamate di vento, per vedere le pennellate di colore.

Strisce d’arancio che fasciano l’orizzonte, oppure matasse di viuzze, vi faranno immergere nel viaggio di questo Ulisse introspettivo e attuale, dove la morte, il tempo, il passato che ci segna, il futuro incerto, il presente da affrontare, sono i temi fondamentali, e dove gli uomini non temono la paura.

Ai naviganti che hanno paura di fermarsi.
A tutti quelli che non sono mai partiti.

Odisseo e le onde dell'anima

di Roberto Fantini

editore: Graphe.it

pagine: 72

Vorrei liberare il mio sguardo bambino, poter donare la colomba dell'anima agli dei della luce...
9,90


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