Conobbi la morte nell’estate del 2007. In quel periodo avrei dovuto compiere cinquantanove anni. Ero caduto da una roccia vicino al monastero di Tipova sulla riva del fiume Dnestr. Allora, in quei momenti tra la vita e la morte, o più precisamente, tra la morte e la vita, scorsi questo libro: fin dal principio lo vidi – tutto! – per qualche frazione di secondo, poi, con il passar del tempo, mi si rivelò pagina dopo pagina, frase dopo frase, parola dopo parola, fino ad apparirmi in tutta la sua integrità. In quei momenti, dal fondo del burrone, vidi, come illuminati da un riflettore, degli uomini, delle donne e dei bambini radunati attorno a me, per incoraggiarmi, per sostenermi, per tendermi la mano e sollevarmi dal buio in cui ero sprofondato: erano tutti degli sconosciuti che, in seguito, ritornarono nella stessa vaga apparizione, anche nella sala operatoria e al capezzale del mio letto da convalescente, per raccontarmi, senza usare le parole ma solo attraverso delle immagini, la storia che segue. Questa mi apparve come un ricordo della vita di qualcun altro, come uno sviluppo fotografico degli eventi che erano accaduti molto prima della mia nascita, come una vendetta, come una promessa da compiere. Scrissi questo libro grazie agli sconosciuti che mi avevano riportato alla vita. Il romanzo è tutto loro. Misi sulla carta solamente tutto ciò che mi avevano raccontato.
Ringraziamo anche all'Associazione Italia Moldova odv che ci ha fatto conoscere un sì grande scrittore.
Ho letto Compito per domani. È il più bel libro che abbia letto!!! Veramente commovente e pieno di umanità!! Grazie Nicolae!!