Per vivere con poesia di Mario Quintana | Avanti!
Per chi conosce il velluto della poetica di Mario de Miranda Quintana, un grande autore brasiliano contemporaneo (1906-1994), la raccolta di poesie e aforismi che, con testo originale a fronte, ha pubblicato l’intelligente e coraggiosa casa editrice perugina Graphe.it Edizioni, dal titolo Per vivere con poesia, è una chicca. Per chi quel velluto non lo conosce, invece, si tratta di un’imperdibile opportunità per entrare in un mondo magico, complice il mistero come vera e propria essenza dell’estetico.
Tradotti mirabilmente da Natale P. Fioretto - cui si deve anche l’edizione della prima opera quintaniana arrivata in Italia, sempre per i tipi della Graphe.it, Il colore dell’invisibile (2008) - , selezionati e organizzati da Márcio Vassallo, i lampi lirici di Quintana scorrono via veloci, con una fluidità impressionante. E tuttavia tornano, ritornano e ritornano fino a ossessionare (in senso buono!) il lettore nella mente e nel cuore: tornano continuamente alcuni temi di fondo; tornano incalzanti alcune atmosfere solo apparentemente distanti e in realtà ben universalizzabili; tornano prepotentemente le immagini e i colori di una poesia che sa sussurrare e al tempo stesso sa urlare certe verità che in fondo sono antropologiche, forse anche prima che squisitamente poetiche.
Para viver com poesia, che è stato possibile far conoscere ai lettori italiani anche grazie al sostegno del ministero della Cultura brasiliano (Fondazione Biblioteca Nazionale), propone così un Quintana che gioca con le parole senza tuttavia abbandonarsi a meri esercizi linguistici. Come del resto sottolinea Luís Eloi Stein nella sua prefazione al volume, leggendo Quintana scopriamo l’arte dietro le quinte della sua penna: un lungo processo di fecondazione, maturazione e ricreazione dell’emozione.
Ascoltiamo allora qualche assaggio della voce del poeta brasiliano, sulla quale è modulata quella di un traduttore davvero fine e soprattutto capace di quella che Aldo Capitini amava chiamare “l’aggiunta”:
“Chi fa l’amore […]
sta caricando l’orologio del mondo”
(“Per chiarire un sentimento”).
E poi, quasi un inno alla vita e un talismano contro la morte:
“La vita è un incendio: in essa
balliamo come salamandre fatate.
Che importa se si finisce in cenere
se la fiamma è bella e forte?”
(“Per far tesoro del percorso”).
E infine:
“I grilli… i grilli… Mio Dio, se si potesse
tirare
per una zampa
un solo
grillo
si sfilerebbe la trama delle stelle”
(“Per risvegliare la fantasia”).
Da non perdere.
Giuseppe Moscati
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