Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Autunno fuori, primavera dentro: tre libri per rinascere

Leggi l'articolo

Autunno fuori, primavera dentro: tre libri per rinascere

Le foglie cadono. Si depositano a terra creando quel tappeto croccante che accompagna le passeggiate d'autunno, mentre l'aria si fa più fresca e le giornate si accorciano. È la stagione del raccoglimento, quando la natura si prepara al riposo e noi cerchiamo rifugio in spazi più caldi, più intimi.

Ma l'autunno non è solo il tempo del declino. È anche il momento perfetto per coltivare una primavera interiore, per trovare in noi stessi quella stagione diversa, più luminosa, che contrasta con il grigio esterno. I libri sono alleati preziosi in questo passaggio: ci offrono mondi alternativi, storie che scaldano, pensieri che illuminano, risate che rinfrancano.

Le nostre tre nuove uscite arrivano proprio per questo. Tre percorsi diversissimi tra loro – l'umorismo, la storia, la poesia – ma tutti capaci di offrire quello di cui abbiamo bisogno quando fuori le foglie cadono: la possibilità di rinascere, ridere, riflettere, ritrovarsi.

Le storie del Buduàr: dieci racconti per sorridere con gusto

La prima uscita è una festa. Le storie del Buduàr raccoglie dieci racconti umoristici scritti dai vincitori del Premio Buduàr, il riconoscimento che da dieci anni celebra l'arte di far ridere con la parola scritta. Dieci autori, dieci storie, un unico obiettivo: restituirci quella spensieratezza arguta di cui abbiamo bisogno per affrontare la vita senza prenderci troppo sul serio.

Sappiamo bene quanto pregiudizio pesi sulla letteratura umoristica. Spesso viene considerata un genere minore, leggero nel senso più riduttivo del termine. Eppure l'arte di divertire con la parola scritta richiede un'abilità rara e multiforme: il tempismo narrativo, la capacità di osservazione del ridicolo quotidiano, la precisione nel costruire situazioni che ribaltano le aspettative. Chi la padroneggia non ha nulla da invidiare ai narratori che percorrono il dramma.

Gli autori di questa raccolta – Marco Rinaldi, Alessia Chiappini, Claudia Mereu, Cinzia Montagna, Davide Desantis, Maria Grazia Scalas, Chiara Pardini, Caterina Fiume, Giorgio Marconi, Marco Polcari – provengono da percorsi diversissimi. C'è l'ingegnere giramondo, la nutrizionista irriverente, il ricercatore di geofisica, la giornalista esperta di patrimoni territoriali. Tutti uniti dalla consapevolezza che la scrittura umoristica è, in fondo, la migliore medicina disponibile: cura una miriade di problemi, non richiede prescrizione medica e, cosa più importante, non ha effetti collaterali.

In un'epoca in cui i pensieri rischiano di farsi troppo tetri, questa raccolta arriva come un invito a prendersi una pausa, a concedersi quel momento di leggerezza intelligente che ci ricorda che la vita, per quanto complicata, merita anche di essere guardata con ironia.

Carlo I d'Angiò: il sogno mediterraneo di un re crociato

Dalla leggerezza si passa alla Storia con la S maiuscola. Carlo I d'Angiò di Sergio Ferdinandi è la biografia di uno dei protagonisti assoluti del Mediterraneo del XIII secolo, un sovrano che trasformò Napoli in una grande capitale e sognò un impero che si estendesse dall'Italia ai Balcani, fino a Costantinopoli.

Ultimogenito di Luigi VIII di Francia, fratello minore del futuro santo Luigi IX, Carlo d'Angiò (1226-1285) sembrò destinato a un ruolo secondario. Eppure, grazie a matrimoni strategici, abilità militare e visione politica, riuscì a costruire uno dei regni più potenti dell'Occidente medievale. Le sue vittorie su Manfredi a Benevento (1266) e su Corradino di Svevia a Tagliacozzo (1268) chiusero definitivamente l'epoca sveva e inaugurarono la dominazione angioina nel Sud Italia.

Ferdinandi, archeologo medievista e specialista di architettura militare, ricostruisce questa parabola con rigore scientifico e passione narrativa. Non è solo la biografia di un sovrano, ma un affresco dell'epoca in cui si decidevano i destini del Mediterraneo, quando potere, diplomazia e guerra disegnavano i confini del mondo conosciuto.

Il libro arriva in un momento simbolico: la ricorrenza dei 2500 anni dalla fondazione dell'antica Neapolis nel 475 a.C. Fu proprio Carlo d'Angiò a conferire a Napoli, a partire dal 1266, il ruolo di grande capitale mediterranea che ancora oggi ne caratterizza l'identità storica. Un'occasione per riscoprire una figura chiave della nostra storia, spesso oscurata da giudizi negativi di una storiografia ottocentesca che preferiva altre narrazioni.

Per gli appassionati di storia medievale, per chi vuole capire come nascono e crollano gli imperi, per chi cerca una narrazione storica che sia insieme rigorosa e coinvolgente, questo libro offre un viaggio affascinante nel cuore del Medioevo mediterraneo.

Khalvat: il rifugio interiore della poesia

La terza uscita cambia completamente registro e ci porta in un territorio più intimo e rarefatto. Khalvat di Lorenzo Foltran è una raccolta poetica che già dal titolo annuncia il suo intento: khalvat in persiano significa "isolamento", "rifugio", ma anche "intimità". Nella tradizione sufi indica quel raccoglimento interiore indispensabile per la contemplazione.

La raccolta si articola in tre movimenti. Il primo esplora temi antichi di amore e spiritualità, lontani dal tempo e dalla materialità, dove l'ombra dei due amanti riposa al sicuro dal deserto, vicina alla fonte spirituale, fuori dal tempo eppure immersa nella quotidianità. Nella seconda parte, il legame d'amore si confronta con la realtà materiale, si fa promessa e conferma che resiste al tempo e alle fatiche del quotidiano. Infine, l'ultima sezione ci immerge in un mondo liquido e privato: è il viaggio del naufrago in piscina, a galla fra ricordi e proiezioni future, fra l'oggi e un'altra vita.

Foltran, che vive in Francia dopo gli studi in italianistica a Roma Tre, ha già pubblicato con noi Il tempo perso in aeroporto e ha vinto nel 2019 il Concorso Nazionale Sinestetica per poesia inedita. La sua è una voce capace di coniugare riferimenti colti – dalla tradizione persiana alla poesia italiana – con un'immediatezza emotiva che rende accessibile anche il tema più profondo.

Per chi ama la poesia contemporanea, per chi cerca parole che non spieghino ma illuminino, per chi ha bisogno di uno spazio di silenzio e raccoglimento in cui ritrovare se stesso, Khalvat offre un rifugio prezioso. È la primavera più intima e necessaria, quella che nasce dal coraggio di guardarsi dentro senza filtri.

Tre strade per l'autunno che arriva

Racconti che fanno sorridere, una biografia storica che racconta l'ambizione di un impero, versi che scavano nell'anima. Tre generi letterari diversi, tre modi di raccontare, tre mondi apparentemente lontani. Eppure, tutti e tre questi libri condividono qualcosa di essenziale: offrono al lettore la possibilità di fermarsi, di staccarsi dal flusso quotidiano, di trovare uno spazio – piccolo o grande – dove coltivare quella primavera interiore di cui abbiamo bisogno.

Mentre le foglie cadono e l'autunno avanza, questi libri ci ricordano che il tempo della lettura è sempre un tempo di rinascita. Che sia attraverso la risata liberatoria, il viaggio nella Storia o l'immersione nella poesia, leggere significa sempre aprire una porta verso altrove, verso quella parte di noi che resta viva e luminosa anche quando fuori il mondo si fa grigio.

L'autunno può essere malinconico, ma può anche diventare il tempo perfetto per seminare. I libri sono semi che germogliano dentro di noi, portando colori, pensieri, emozioni che fioriscono quando meno ce lo aspettiamo. Ecco perché queste tre uscite arrivano nel momento giusto: per accompagnarci in questa stagione di passaggio con leggerezza, profondità e bellezza.

Vi aspettiamo in libreria e sul nostro sito per scoprire quale di questi tre percorsi scegliere. O, meglio ancora, per percorrerli tutti e tre.

Inserisci un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati con un asterisco*
Questo sito è protetto da reCAPTCHA e si applicano le Norme sulla Privacy e i Termini di Servizio di Google.