La tradizione occidentale ha sempre mantenuto la rigida separazione tra natura e cultura come caposaldo del suo pensiero filosofico e antropologico. Negli ultimi anni, tuttavia, questa opposizione è stata messa in discussione, in favore di prospettive aperte all’idea di coinvolgimento attivo e reciprocità nella definizione della dimensione culturale. Sulla scena antropologica si delinea gradualmente il rifiuto delle ontologie dualiste che a lungo hanno costituito il punto di partenza delle scienze umane.
Nella comune critica fondamentale alla dicotomia natura-cultura, Dario Agostinetto presenta la riflessione di Tim Ingold con particolare attenzione al suo approccio ecologico e all’indissolubile associazione che intercorre tra l’organismo e il suo ambiente.
Beatrice Del Monte e Mara Misiti ripercorrono invece la storia dell’antropologia ecologica presentando, infine, il cyberfemminismo di Donna Haraway come possibile progetto etico-politico.
Biografia degli autori
Dario Agostinetto

Dario Agostinetto è laureato in scienze filosofiche presso la cattedra di antropologia sociale dell’Università degli Studi di Milano, con una tesi su Tim Ingold. Attualmente lavora nel settore privato e prosegue gli studi universitari in ambito giuridico ed economico.
Beatrice Del Monte

Beatrice Del Monte è antropologa ambientale. È dottoressa di ricerca in sociologia con una tesi intitolata Vegetal politics: a postanthropocentric account on urban gardening in Rome. Ha studiato, lavorato e fatto ricerca a Roma, Modena, Milano, Parigi, in Svezia, Madagascar e India. La sua tesi magistrale, un’etnografia sulla relazione tra popolazione locale, ONG e ambiente nel comune rurale di Sakalalina (Madagascar), ha vinto il premio René Cassin 2014. È iscritta all’albo d’onore dei ricercatori e degli esperti in diritti fonda-mentali dell’assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna. Ha lavorato come ricercatrice per l’Indigenous Partnership for Agrobiodiversity and Food Sovereignty ed è attivista eco-transfemminista e antispecista.
Mara Misiti

Mara Misiti è laureata in filosofia presso La Sapienza, con la tesi magistrale Questione animale e Teoria Critica: dominio e resistenza. Ha frequentato il master in Studi e Po-litiche di Genere presso l’Università degli Studi Roma Tre, con una tesi sull'ecofemmini-smo queer e antispecista. È un'attivista ecotransfemminista e antispecista.